
LA POLEMICA L’annuncio è di pochi giorni fa: l’ente Fiera, in collaborazione con Euthalia fragrances e Round, ha creato il primo marchio olfattivo dedicato al tuber magnatum Pico. È stato chiamato Bianco d’Alba, un omaggio inedito al territorio. Non è certo al profumo di trifola, ma è un insieme di sentori di bosco e altre note che rimandano alle colline.
L’operazione di marketing, però, non è stata apprezzata da tutti. Tra gli oppositori, c’è Mario Sandri, viticoltore di Madonna di Como ed ex consigliere comunale con delega all’agricoltura, già eletto in passato tra le file di Forza Italia. «Sono arrabbiato, deluso, amareggiato», esordisce, senza giri di parole.
«Quando prendevo parte al Consiglio comunale, credo lo ricorderanno tutti i colleghi, portavo con me e mettevo sul tavolo un barattolo trasparente, con dentro la terra delle nostre vigne. Lo facevo per ricordare a me e a tutti quanto fosse importante non dimenticare da dove siamo partiti e per cosa dobbiamo lavorare: per le nostre colline e per le nostre radici, che hanno contribuito a fare della Langa una delle mete più ambite», prosegue.
Si arriva così all’essenza al tartufo: «Credo che tra i compiti e i doveri dell’ente Fiera ci sia prima di tutto quello di difendere questi valori, per promuovere al meglio ciò che siamo oggi. Non ritengo sia stata una scelta felice quella di utilizzare il nostro bene più prezioso per realizzare una fragranza per ambienti. In più, vorrei fare anche un altro ragionamento: le istituzioni hanno il compito di salvaguardare il territorio e non di fare affari con privati. Mi sembra un modo di agire molto diverso dallo scopo con cui è sempre stato pensato l’ente Fiera».
La conclusione del ragionamento è chiara: «Sarebbe meglio riportare la gestione dell’ente al Comune albese». Parole forti quelle di Mario Sandri, se si pensa che è stata propria l’Amministrazione guidata da Carlo Bo – di cui ha fatto parte per cinque anni – ad approvare la delibera che ha determinato la fuoriuscita dell’Amministrazione dalla compagine sociale definitiva dell’ente. Una decisione fortemente osteggiata dall’allora opposizione, oggi maggioranza, di centrosinistra. Tanto che, da quando è stato eletto il nuovo sindaco Alberto Gatto, ci si chiede quali potrebbero essere gli sviluppi su questo fronte.
Termina così l’ex consigliere: «Di certo non può essere un profumo a rappresentare davvero ciò che siamo».
Beppe Malò
Dal tagliatartufi alla fragranza tra promozione e marketing

Non è la prima volta che l’ente Fiera albese collabora per realizzare diversi oggetti connessi al più importante dei prodotti delle colline di Langhe e Roero. Ma nessuno ha innescato la reazione del nuovo profumatore, forse per via del rapporto immediato con la trifola.
Un’operazione di questo tipo ha portato, per esempio, alla creazione del tagliatartufi targato Alessi e di un secondo firmato dal noto chef Davide Oldani. A colpire è anche il prezzo della nuova fragranza: si va da 39 euro per 100 millilitri a 900 euro per 5 litri, in linea con le altre essenze del marchio.
Francesca Pinaffo
