PENSIERO PER DOMENICA – TERZA DI AVVENTO – 15 DICEMBRE
La terza domenica di Avvento è denominata la domenica della gioia: in latino “Gaudete!”. L’imperativo suona un po’ strano: si può comandare a sé stessi o a qualcun altro di essere felici? Certamente no! La gioia si può soltanto augurare, cercare e attendere. Le letture odierne della Messa indicano tre modi di cercare la gioia: l’alzare lo sguardo a Dio, la condivisione fraterna e la preghiera.

“Non lasciarti cadere le braccia”: il profeta Sofonia (3,14-17) invita il popolo a fare leva sia sulla psicologia che sulla fede. Nei momenti difficili è importante attingere alle riserve di energia che tutti noi abbiamo. Poi lasciarci contagiare dalla gioia: sappiamo tutti che la gioia è contagiosa: quando in un gruppo scoppia la “ridarella” è difficile smettere! Anche la gioia che viene da Dio può essere molto contagiosa. Per questo la fede è una riserva quasi inesauribile di letizia: «Il Signore tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia». Ma la gioia implica sempre una comunità, perché non si può essere felici da soli.
La gioia è figlia della fraternità. È il messaggio molto concreto del brano evangelico (Lc 3,10-18) per bocca del precursore, Giovanni Battista. Egli lancia un messaggio per tutti, seguito da precise indicazioni di vita per le singole categorie di persone. Il messaggio per tutti, chiaro e semplice è un invito alla condivisione fraterna: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». La gioia sgorga dal cuore quando si hanno delle relazioni fraterne. Le altre due strade che portano alla gioia sono: fare il proprio lavoro con spirito di giustizia («Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato») e rifuggire sempre ogni forma di violenza: «Non maltrattate nessuno». La gioia corre sulla strada della concretezza.
ANNO DELLA PREGHIERA – 43. Nelle parole di Paolo rivolte ai Filippesi (4,4-7) c’è l’indicazione di una terza via alla gioia. La strada maestra per arrivare alla gioia è chiederla in dono a Dio: «Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti». Così hanno senso e diventano plausibili le parole paradossali con cui si apre il brano: «Siate sempre lieti». Umanamente infatti non è immaginabile di essere sempre lieti; solo Dio lo è. Ma in comunione con lui possiamo essere nella gioia anche noi. Ecco un dono grande da chiedere nella preghiera.
Lidia e Battista Galvagno
