
ENERGIA Con l’arrivo del freddo i termosifoni sono tornati a essere caldi e le bollette del gas più salate. La situazione nel campo dell’energia è alquanto confusionaria, il passaggio da mercato tutelato a quello libero con l’adesione eventualmente a una tariffa di transizione (Placet), ha reso il tutto molto più caotico. Ma per non pagare somme esorbitanti serve attenzione.
Se la bolletta è sempre più salata o ha un importo sorprendente è possibile verificare se le condizioni applicate dal fornitore scelto siano eque e in linea con quelle di mercato.
Per avere il controllo sulla situazione il primo passo è semplicemente: leggere la propria bolletta. Un compito che sembrerebbe banale ma che per molti può essere difficoltoso.
L’imbeccata arriva dall’associazione Comuneroero. «Riceviamo molte segnalazioni in merito. Ed è da una di queste che siamo partiti per analizzare la situazione», spiegano.
«Controllando la bolletta di un’amica abbiamo riscontrato che un importante fornitore nazionale le stava applicando condizioni completamente fuori mercato. Il consiglio è quello di cercare e controllare due valori presenti nel riquadro di dettaglio della fornitura. Non sono i soli due a incidere sul totale, ma quelli che hanno il peso maggiore», spiega Cesare Cuniberto (oggi presidente di Comuneroero, con alle spalle una carriera in campo energetico).
Il primo è il costo della materia prima, in questo periodo, secondo i valori presenti su Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) deve essere tra 0,45 e 0,65 euro al metro cubo e la quota fissa di vendita che oggi oscilla dai 9 fino ai 12 euro al mese.
«Se il vostro fornitore vi sta applicando valori vicini a questi, potete stare tranquilli, in caso contrario, consigliamo di valutare di cambiare», spiegano dall’associazione.
Il caso riportato da Comuneroero chiarisce bene la situazione. «La nostra amica, che consumava circa mille metri cubi all’anno di gas, si è trovata in bolletta il costo della materia prima a 1,52 euro al metro cubo e una quota fissa a 9. Mentre il secondo valore è nel range ottimale, quello relativo al gas è completamente fuori mercato, un euro in più del previsto. Cambiando solamente il fornitore potrebbe risparmiare circa mille euro all’anno».
La situazione è più complicata. La complessità dell’argomento e l’enorme quantità di offerte in circolazione rendono questa semplificazione non sempre applicabile, ma è un punto di partenza per essere cittadini più consapevoli. Ma dove sono riportati i due valori? Scendendo nel dettaglio ogni mese il fornitore invia all’utente il resoconto dei propri consumi con l’importo da versare. «Ciò che arriva nelle case per posta o via e-mail in realtà non è altro che una bolletta sintetica che spesso non riporta tutti i valori e i costi applicati. I due valori in questione spesso non si trovano nelle prime pagine», commenta Cuniberto.
«È assurdo. La maggior parte ormai riceve bollette non cartacee, mandare una versione ridotta non è giustificabile nemmeno come scelta di tipo ambientale. In forma digitale è un semplice Pdf, non so come possano spiegare una simile scelta. L’invio della bolletta dettagliata dovrebbe essere obbligatorio», aggiunge l’esperto.
Tuttavia, è possibile richiedere l’integrazione che in media arriva in pochi giorni. «Mi chiedo perché non mandarla subito. Sperano che in questo modo gli utenti meno attenti e intraprendenti non approfondiscano la questione?».
La questione varia in base al venditore, infatti, alcuni propongono la versione completa sul proprio sito o sull’App, ma resta il fatto che non tutti hanno accesso o dimestichezza con la Rete.
I valori di riferimento cambiano mensilmente e sono stabiliti, come detto, da Arera.
«Il consiglio è sempre lo stesso: cercare prima di tutto i due valori chiedendo eventualmente spiegazioni al fornitore. Consolidata questa prima fase si potrà fare un passo ulteriore analizzando tutti quei fattori che incidono sul costo totale. Sebbene con un peso minore, se analizzati sul lungo tempo possono fare anche loro la differenza», conclude Cuniberto.
Elisa Rossanino
