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Il caporalato in vigna arriva sulle pagine del Financial times

Caporalato tra Novello, Mango e Alba: 3 misure cautelari e 5 veicoli sequestrati 1

ALBA Le aziende vinicole di lusso italiane contano sui lavoratori migranti clandestini è il titolo del servizio che il Financial times dedica al fenomeno del caporalato in vigna.

A descrivere alcune delle situazioni di sfruttamento emerse negli scorsi mesi sono il sindacalista Cgil Piertomaso Bergesio e il procuratore di Asti Biagio Mazzeo che parlano anche della difficoltà di reperire manodopera e la presenza di intermediari che reclutano e sfruttano lavoratori clandestini. «Difficile pensare che gli imprenditori non abbiano i mezzi per pagare di più i loro lavoratori, e per prestare attenzione alle condizioni di impiego», dichiara alla testata britannica il magistrato.

Il caporalato in vigna arriva sulle pagine del Financial times

Tra gli episodi di sfruttamento la giornalista Giuliana Ricozzi riporta la storia di un ragazzo senegalese ingaggiato ogni mattino alla stazione di Alba da un caporale dell’Europa dell’Est per lavorare nelle vigne con la promessa di essere pagato 5 euro l’ora. La sua esperienza si è però conclusa, dopo tre mesi di duro lavoro, durante un controllo delle forze dell’ordine dopo di che ha ottenuto un permesso di soggiorno temporaneo e un contratto di lavoro  in un altro settore.

Il servizio evidenzia anche il fatto che i caporali che sono stati perseguiti nell’operazione Iron rod hanno ricevuto pene lievi, senza carcere e che le aziende vinicole non vengono quasi mai chiamate a rispondere, poiché non si riesce a dimostrare la loro consapevolezza nell’abuso sui lavoratori poiché vengono utilizzati gli intermediari.

Ampio spazio dell’inchieste viene dedicata a Matteo Ascheri, ex presidente del consorzio del Barolo e al suo successore Sergio Germano.

L’articolo completo, in inglese, è visibile qui.

 

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