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Da Lollobrigida luce verde ai vini dealcolati, mercato che in Usa vale già un miliardo

Da Lollobrigida luce verde ai vini dealcolati, mercato che in Usa vale già un miliardo

NORME Poco prima di Natale il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha dato il via libera al regolamento attuativo del decreto sui dealcolati: cade anche in Italia la regola che vietava di modificare il «tenore alcolico dei vini», anche degli spumanti e dei frizzanti. Restano esclusi i vini a denominazione, i Docg come Barolo e Barbaresco, i Doc e gli Igp (Indicazione geografica protetta).

Si potrà scrivere in etichetta che un vino è dealcolato (per fortuna è stato scongiurato l’uso del termine dealcolizzato, che pure aveva fatto capolino) se il «titolo alcolometrico effettivo del prodotto non è superiore a 0,5 % vol.»; se il valore è superiore, ma non va oltre gli otto gradi, si parla di un prodotto «parzialmente dealcolato».

Il trattamento avverrà «sotto la responsabilità di un enologo o di un tecnico qualificato». Se lo stabilimento userà la «tecnica a membrana», il sottoprodotto dovrà essere «utilizzato, in via prioritaria, per la produzione di bioetanolo»; se la dealcolazione avverrà per distillazione «il sottoprodotto (…) potrà essere utilizzato per la produzione di distillato di vino». «In Italia il 36% dei consumatori è interessato alle bevande dealcolate; negli Stati Uniti, incubatore di tendenze specie tra i giovani, il mercato Nolo (no e low alcohol) vale già un miliardo di dollari», aveva detto a Vinitaly il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti.

Secondo l’analista di Swg Riccardo Grassi, «sulla base di un’indagine nostra e dell’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly, questi prodotti interessano un potenziale di un milione di non bevitori di alcolici, oltre a una platea di consumatori di vino o altre bevande (14 milioni) che li ritiene una alternativa», nel caso, per esempio, sia necessario mettersi al volante dell’auto dopo il consumo.

Per la presidente di Federvini Micaela Pallini il provvedimento del ministro Lollobrigida «rappresenta un importante passo avanti per il settore vitivinicolo italiano».

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