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Lettera al giornale / Il Festival di Sanremo, il Papa e i programmi che finiscono a notte fonda

Lettera al giornale / Il Festival di Sanremo, il Papa e i programmi che finiscono a notte fonda

LETTERA AL GIORNALE Caro direttore, che ci faceva il Papa a Sanremo? Per una settimana prima e un’altra dopo, le reti del servizio pubblico ci hanno inondati di programmi che in qualche modo riprendevano il Festival sanremese, con tutti i retroscena e i pettegolezzi, compresi quelli relativi all’intervento video di Francesco che sarebbe stato estorto al Papa e riguardante una registrazione precedente.

Poi la polemica si è spenta, ma il carrozzone di Sanremo ha intasato comunque i canali Tv, facendo dimenticare, per una manciata di giorni, i problemi che la gente vive quotidianamente e che stranamente spariscono come narcotizzati dalla musica e dallo spettacolo imbonitore. Non è che sia contrario alla musica in sé stessa e alle competizioni canore, ma mi chiedo come si fa in una società oggi, ad andare avanti con 16-17 milioni di spettatori che stanno attaccati allo schermo fino all’una o le due di notte e poi la mattina devono andare al lavoro. Delle due l’una: o sono tutti i disoccupati del Paese a fare gli spettatori, oppure dormiranno sul posto di lavoro.

Termino con una considerazione sui palinsesti televisivi. Oramai si considerano come prima serata i programmi che iniziano dopo le 21-21.30 e che immancabilmente finiscono intorno a mezzanotte. Figuriamoci quelli della seconda serata (in genere i più seri) che fine fanno.

un vecchio telespettatore

Gentile signore, il video del Papa era stato realizzato appositamente per Sanremo, come ha precisato il conduttore del Festival. Ed esaltare la musica come strumento di pace, in concomitanza con la Giornata dei bambini, è stato senz’altro positivo. Piuttosto preghiamo che il buon Dio ci lasci in vita questo Pontefice, profeta inascoltato dai potenti che vogliono la guerra a tutti i costi. Più complicato è il discorso su un servizio pubblico Tv che raccoglie sul mercato oltre 60 milioni per uno spettacolo spalmato per molte ore e giornate. Così pure l’allungamento dei programmi fino a tarda ora. Per fortuna oggi ci sono tanti canali dove guardare programmi nelle ore e nei giorni che uno desidera.  g.t.

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