
SALUTE PUBBLICA Somministrare il vaccino anti papilloma virus (Hpv) anche nelle farmacie: questo è l’obiettivo dell’accordo sperimentale condiviso con Federfarma e Assofarma Piemonte per garantire un servizio capillare sul territorio regionale.
«Con il potenziamento di questa vaccinazione potremo incrementare il numero dei vaccinati contro l’infezione da papilloma virus umano con effetti positivi sia in termini di riduzione delle persone che si ammalano, sia dei costi sanitari», dice Luigi Genesio Icardi, consigliere regionale ed ex assessore alla sanità. «I farmacisti, inoltre, hanno già maturato nel corso degli ultimi anni una comprovata competenza nella somministrazione dei vaccini anti Covid19 e antinfluenzali. Le politiche sanitarie della Regione Piemonte negli ultimi cinque anni hanno fatto molto per integrare maggiormente le farmacie convenzionate con il Servizio sanitario regionale».
Durante la presentazione del programma “Uniti sotto la Mole illuminata contro l’Hpv Icardi aggiunge: «Per me è motivo di orgoglio che dall’evento di oggi parta un’azione concreta contro l’infezione da Hpv e ringrazio le associazioni Lilt, Acto e Cittadinanzattiva Piemonte che sostengono l’iniziativa.
Domani sera (martedì 4 marzo) per la Giornata mondiale contro l’infezione da papilloma virus umano, la Mole si illuminerà di viola con la scritta Stop Hpv al fine di sensibilizzare soprattutto i giovani a sottoporsi a questa vaccinazione.
Massimo Aglietta, coordinatore della Rete oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta spiega: «L’infezione da Hpv è causa ben nota di cancro della cervice uterina, di altri tumori anogenitali (ano, vulva, vagina e pene) e di tumori della regione testa-collo. Si stima che l’Hpv sia responsabile di circa il 97% dei tumori della cervice uterina, dell’88% dei tumori anali, del 70% dei tumori vaginali, del 50% dei tumori del pene, del 43% dei tumori vulvari e di circa il 26-30% dei tumori del distretto testa-collo».
Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte dice: «Il coinvolgimento delle farmacie territoriali nella campagna di vaccinazione potrà rappresentare un concreto e fattivo contributo per raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale contro l’ Hpv».
Il coordinatore Lilt del Piemonte Luigi Viana commenta: «In Piemonte i dati di copertura vaccinale raggiunti sono superiori alla media nazionale. L’offerta della vaccinazione è attiva e gratuita per le ragazze e i ragazzi nell’undicesimo anno di età. Per le ragazze a partire dalle nate nel 1993 mentre per i ragazzi a partire dai nati nel 2006».
Elisa Picardo presidente di Acto (Alleanza contro il tumore ovarico) aggiunge: «Abbiamo scelto di contribuire con la scritta Stop Hpv all’illuminazione della Mole per dare un segnale chiaro e diretto alla popolazione a partire dalle generazioni più giovani in quanto maggiormente esposte al contagio. Si stima che oltre l’80% delle persone sessualmente attive possa contrarre un’infezione da Hpv nel corso della vita».
Franca Fagioli direttrice del dipartimento patologia e cura del bambino del Regina Margherita conclude: «Le vaccinazioni sono uno degli strumenti di prevenzione più efficaci e potenti a disposizione della sanità pubblica. Non dobbiamo abbassare la guardia e continuare a promuovere la sensibilizzazione all’importanza dei vaccini”. Icardi conclude ringraziando il Comune di Torino per avere concesso l’illuminazione della Mole e auspica che dall’incontro odierno nascano azioni di sensibilizzazione nuove che coinvolgano le scuole e i luoghi di aggregazione giovanile».
Ad Asti
Nell’occasione, il servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl di Asti organizza un pomeriggio di vaccinazioni anti Hpv, ad accesso libero, dalle 14 alle 17,negli ambulatori in via Conte Verde 125 (edificio Don Bosco) nel capoluogo.
La vaccinazione sarà offerta gratuitamente alle donne dagli 11 ai 32 anni (nate a partire dal 1993) e agli uomini dagli 11 ai 19 anni (nati a partire dal 2006). I minori devono essere accompagnati da almeno uno dei genitori.
L’impatto di questa infezione è rilevante sulla salute pubblica in quanto è associata, oltre che ai condilomi genitali, al cancro della cervice uterina e ad altre forme di tumori anali, vaginali, del pene, vulvari e orofaringei. La prevenzione primaria mediante la vaccinazione rappresenta una delle strategie di sanità pubblica più efficaci per ridurre l’incidenza di queste patologie. In particolare, il tumore alla cervice uterina è curabile se riconosciuto precocemente e trattato adeguatamente: perciò, le azioni di prevenzione includono, oltre alla vaccinazione, la campagna di screening.
La diagnosi precoce utilizza il test Hpv, che si esegue (come il Pap test) con un semplice prelievo di cellule dal collo dell’utero. Il campione prelevato viene sottoposto a un esame di laboratorio, che ricerca il Dna dei tipi Hpv ad alto rischio per lo sviluppo di un tumore della cervice uterina.
Prevenzione serena, che garantisce un elevato controllo della qualità dello screening, è un programma completamente gratuito anche per quanto riguarda gli esami di approfondimento diagnostico. Nel corso del 2024, i test eseguiti dalle ostetriche sono stati 8.834. Tutte le donne possono sottoporsi allo screening presso le sedi del Consultorio distribuite sul territorio: ad Asti, in via Baracca 6; a Nizza Monferrato, in piazza Garibaldi 17; a Canelli, in via Solferino 124; a Villafranca, in regione Pieve 2; e a San Damiano, in via San Sebastiano 14/16.
È possibile effettuare la relativa prenotazione telefonando al numero verde 800.001.141 attivo tutti i giorni, da lunedì a domenica, dalle 8 alle 20.
A Verduno
In occasione della Giornata mondiale contro il papillomavirus, il servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl Cn2 promuove la campagna di vaccinazione contro l’Hpv, organizzando un: open day vaccinale ad accesso libero e gratuito che si terrà mercoledì 5 marzo , ore 9-12 e 13.30-15.30 all’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (3° piano, ambulatorio 4).
L’accesso sarà consentito:
- alle ragazze e ai ragazzi nel corso dell’undicesimo anno di vita e anche alle ragazze nate a partire dal 1993 e i ragazzi nati a partire dal 2006 che non hanno aderito alla vaccinazione al momento dell’invito da parte dell’Asl.
- alle donne di tutte le età, con indicazione al trattamento chirurgico per lesioni pre-tumorali, perché migliora gli esiti di follow-up e riduce il rischio di recidive e di esiti avversi degli interventi chirurgici ripetuti. La somministrazione del vaccino è consigliata, indipendentemente dall’età della donna trattata, a ridosso del trattamento: può essere somministrata prima o entro i successivi tre anni dall’intervento chirurgico e va richiesta dal ginecologo.
- agli uomini che praticano sesso con uomini e soggetti con infezione Hiv che dovranno presentare la richiesta dei medici curanti o degli specialisti.
