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Il cantiere per la rotonda di Scaparoni da aprile, in forse la variante Borio

Procede, invece, la variante Dimar, che sarà divisa in tre lotti e a cui serviranno altri espropri

Il cantiere per la rotonda di Scaparoni da aprile, in forse la variante Borio 2

ALBA Le novità più interessanti in materia di viabilità, nel Consiglio comunale del 27 febbraio, sono giunte da due interrogazioni. La prima, presentata dalla consigliera di maggioranza Rosanna Martini, riguarda la rotonda di Scaparoni, una delle opere più attese sotto le torri.

L’intervento – pensato per sostituire l’incrocio, regolato da semaforo, tra la statale 231, corso Bra, la provinciale 275 e il passaggio a livello ferroviario – è stato al centro della convenzione firmata nel 2023 tra Comune e Anas, durante il mandato da sindaco di Carlo Bo. In precedenza, con la Giunta Marello, era stato siglato un analogo accordo, che risultava scaduto. Della realizzazione dovrà occuparsene proprio l’Anas, mentre Alba ha redatto la progettazione esecutiva e si è fatta carico delle diverse spese accessorie.

A fare il punto è stato l’assessore alle opere pubbliche, Edoardo Fenocchio: «Verso la fine dell’estate, abbiamo appurato che le azioni di competenza del Comune (acquisto e pulizia dei terreni, nda) erano state espletate, con il risultato di poter mettere a disposizione le aree per l’Anas. Vedendo che il cantiere non era ancora stato avviato, in autunno abbiamo chiesto spiegazioni. Dopo aver ricevuto risposte poco convincenti, con il sindaco abbiamo inviato, il 12 febbraio, una richiesta formale all’Anas. Ci è stato detto che il progetto rielaborato dal punto di vista economico è in corso di approvazione e l’inizio dei lavori è programmato per il mese di aprile».

A esprimere soddisfazione è stata anche la minoranza che, in una nota, ha affermato: «Si giunge al coronamento di quanto fatto dall’Amministrazione Bo, che ha stipulato la convenzione, ha eseguito la progettazione, acquisito le aree e dato avvio ai lavori di competenza comunale. Siamo soddisfatti del grande risultato, che è il completamento del nostro sforzo di interlocuzione con Anas. Vigileremo affinché ad aprile si verifichi quanto annunciato dall’assessore Fenocchio, nella speranza che dalle parole si passi ai fatti».

La variante Borio: costi alle stelle e dubbi sulla sua utilità

Da Scaparoni, si è poi passati ad altre zone, a partire dall’interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Domenico Boeri: «A che punto sono le varianti Dimar e Borio?», ha chiesto. Fenocchio è partito dalla seconda, la strada che dal ponte Albertino dovrebbe collegarsi con la rotonda all’uscita della zona artigianale, così da alleggerire il traffico su corso Asti e sullo stesso ponte. Il tracciato, in particolare, passa sotto la sopraelevata della tangenziale.

L’assessore ha spiegato: «I primi studi sono del 2018 e potevano avere senso in quel momento: con l’approvazione del progetto definitivo nel 2022, l’importo necessario è stato calcolato in oltre 1,8 milioni di euro. Dopo la richiesta dei pareri agli enti coinvolti, sono emerse alcune criticità. Sono legate, prima di tutto, alla presenza del metanodotto: spostarlo significherebbe spendere altri 380mila euro».

Il cantiere per la rotonda di Scaparoni da aprile, in forse la variante Borio 3
Il punto da cui dovrebbe partire la variante Borio.

Accanto al parere favorevole della Provincia, dell’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) e della Soprintendenza, diverso quello dell’Anas, competente per la tangenziale: «Non ci ha inviato alcuna osservazione. Il compito di decidere spetterà alla società Asti-Cuneo, che in futuro acquisirà l’infrastruttura. Con loro, la nostra Amministrazione ha in calendario un incontro per parlarne».

Alla luce dell’aumento dei costi rilevati nel dicembre 2022 e del progetto del terzo ponte in andamento, «la strategicità dell’opera va ripensata», ha precisato Fenocchio. «Stiamo predisponendo uno studio sulla viabilità albese per capire se la variante Borio porterà un effettivo vantaggio».

Procede la variante Dimar, divisa in tre lotti

Un parere certo, invece, c’è per la variante Dimar, pensata per collegare corso Europa con la rotonda della vigna, passando per via dell’Acquedotto: «L’opera è altamente strategica ed è suddivisa in tre lotti. Il primo è in parte in esecuzione: la nostra Amministrazione ha completato l’acquisizione di alcuni terreni da cedere e la Dimar potrà così procedere fino al termine. Sul secondo lotto, stiamo dialogando con i proprietari dell’area per capire quali saranno gli sviluppi, mentre per il terzo è in corso la redazione del progetto. Ci auguriamo di concluderla entro la fine del nostro mandato».

Così, mentre sulla variante Dimar sembra esserci la volontà a proseguire, parrebbe molto a rischio la realizzazione della strada che interessa il Mussotto. Tanto che Domenico Boeri ha replicato: «Non ho capito se l’opera si farà o no».

 Davide Barile

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