
ROERO L’entrata in vigore del decreto che modifica il Codice della strada, fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini, sta generando effetti collaterali inaspettati, in particolare sul mercato del vino.
Le nuove norme hanno prodotto un calo degli incidenti (-2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e, soprattutto, una riduzione drastica degli incidenti mortali (-20,3%) e delle vittime (-25,4%), ma i produttori vinicoli stanno già pagando un prezzo molto alto.
Secondo i dati preliminari diffusi da Polstrada e Carabinieri, il numero di morti sulle strade è sceso da 67 a 50 nelle due settimane finali del 2024, un dato incoraggiante e in controtendenza rispetto al resto dell’anno. Tuttavia, questo presunto successo sul fronte della sicurezza stradale si scontra con il crollo delle vendite di vino fuori casa, segnalato da bar, ristoranti e cantine. Sebbene il consumo di alcol sia responsabile di meno del 10% degli incidenti totali, l’impatto sulle abitudini dei consumatori sembra essere stato immediato e significativo.
Il Partito democratico piemontese ha preso posizione sulla questione: «Spaventare e confondere i consumatori con sanzioni eccessive ha già fatto calare il consumo di vino nei ristoranti e nei bar, senza reali benefici sulla sicurezza stradale», dichiarano Fabio Isnardi e Mauro Calderoni . «Inoltre il mondo del vino è un pilastro dell’economia piemontese: mantiene il territorio e ne accresce il valore, richiama turismo e investimenti e crea opportunità di lavoro, anche per i giovani».
Le vere priorità, secondo il Pd, dovrebbero essere il sostegno alle produzioni di eccellenza, l’investimento nel trasporto pubblico, soprattutto nelle aree interne, e la lotta alle vere cause degli incidenti: velocità e disattenzione. «Il Partito democratico continuerà a difendere le eccellenze del nostro territorio contro scelte politiche dannose e inutili», concludono i rappresentanti.
La protesta del Roero
Tra le voci più critiche sulle conseguenze economiche del decreto ci sono i produttori vinicoli del Roero. Sabato 15 marzo, un gruppo di viticoltori, insieme ad alcuni amministratori locali, si è riunito al ristorante il Lago dei salici per discutere la questione. Ospite d’eccezione della serata è stato lo scrittore Giuseppe Cruciani, che ha presentato il suo nuovo libro. L’evento è stato promosso dai Vignaioli di Castellinaldo.
Durante l’incontro è stata lanciata anche una provocazione: «Perché non si fanno test per gli stupefacenti e si criminalizza chi beve due bicchieri di vino? Equiparare il vino ai superalcolici non è corretto».
Le amministrazioni comunali del Roero sono ora chiamate a riflettere sulle strategie da adottare per proteggere un settore già fragile e meno noto al grande pubblico rispetto ai rinomati vini della vicina Langa. Se è indubbio che il consumo di vino debba essere consapevole e responsabile, è altrettanto fondamentale trovare un equilibrio tra sicurezza stradale e salvaguardia di un’economia locale che rappresenta una delle eccellenze enologiche del territorio.
Lino Ferrero
