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Prevenire la violenza di genere, l’incontro organizzato dal circolo Pd di Alba Roddi

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ALBA “Prima persona maschile singolare. Dialogo sulla consapevolezza maschile e il cambiamento culturale per prevenire la violenza di genere” è il titolo dell’incontro organizzato per martedì 1 aprile dal circolo Alba Roddi del Partito democratico. L’appuntamento sarà alle 18.30 in sala Riolfo. A parlare saranno due antropologi culturali, Christian Lamanna, specialista nell’intervento con autori di violenza, e Sara Dellapiana, ricercatrice nell’ambito della sessualità e degli studi di genere.

Come riferisce Dellapiana, «soprattutto in prossimità di date come l’8 marzo e il 25 novembre, il tema è molto discusso in varie modalità. Ma, ogni volta, sempre concentrandosi sulla violenza nei confronti delle donne o sulle disparità di genere. Manca una discussione sul ruolo maschile: la violenza è il tassello finale di una serie di situazioni che si creano».

L’immaginario maschile e femminile «parte da una serie di idee che circolano e sono inculcate fin dalla nascita. Se la decostruzione da parte femminile è stata avviata già da tempo con i movimenti femministi, per i maschi il processo è ancora in una fase iniziale. Sono ancora pochi i gruppi di autocoscienza maschile. In Italia, un contributo importante è dato dal progetto portato avanti dal padre di Giulia Cecchettin».

Lo scopo dell’incontro «non sarà trattare l’argomento dal punto di vista specialistico ma intercettare un vasto pubblico per instillare nelle persone dubbi e domande a riguardo. Ad alcuni potrebbe sembrare un tema accusatorio nei confronti dei maschi: nella maniera più assoluta non è così. Anzi, i vari tabù, gli stereotipi, le normative e le regole rigide legate al maschilismo sono fattori nocivi pure per i maschi, i quali risultano limitati nella propria personalità. Non è una battaglia a togliere diritti a una delle due parti o a entrambe, ma ad aggiungerne».

Tra gli esempi pratici citati da Dellapiana figurano «la convinzione che gli uomini non possano piangere, sintomo del fatto che la pressione su di loro sia maggiore rispetto alle donne. Ci sono poi le statistiche legate alla tendenza al rischio, maggiore negli uomini: ciò si traduce in una mancata prevenzione sanitaria, in un abuso di sostanze e, nel peggiore dei casi, nella violenza verso altri uomini o donne».

Davide Barile

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