
IL REPORT I dati relativi a sovrappeso, obesità e sedentarietà sono centrali per comprendere il livello di benessere collettivo. Anche l’Asl Cn2 nelle scorse settimane ha pubblicato un report che analizza i comportamenti dei residenti di Langhe e Roero. Concentrandosi soprattutto sul mondo dell’infanzia, gli studiosi hanno cercato di indagare il loro rapporto col cibo e con lo sport. La ricerca è stata realizzata nel programma ministeriale “Okkio alla salute” con i dati del 2023.
Dall’analisi emerge come il 22,7% del campione di bambini risulti in eccesso ponderale, dato di poco inferiore a quello del 2019 (24,3%). È diminuita la proporzione di bambine e bambini in sovrappeso (14,8% contro il 18,4% del 2019), mentre continua ad aumentare la quota di obesi (7,85% nel 2023 contro il 5,9% nel 2019 e il 3,8% nel 2016).
Solo la metà degli intervistati fa una colazione adeguata e mangia regolarmente almeno due porzioni di frutta o verdura al giorno, mentre è superiore al 40% la proporzione di coloro che consumano regolarmente bibite gassate e zuccherate e snack dolci o salati. I ricercatori spiegano che «il rischio di obesità appare statisticamente associato alla scolarità della madre, infatti diminuisce con l’aumentare del grado d’istruzione: dal 15,9% per titolo di scuola elementare o media, all’8% per diploma di scuola superiore, fino al 3,1% per la laurea».
È un dato significativo, che evidenzia come la distanza sociale tra le persone e la disparità nell’accesso ai livelli di istruzione si traduca in maggiori difficoltà legate alla salute.
Esiste un’associazione importante tra stato di obesità dei genitori e dei bambini: se mamma o papà mostrano problematiche su questo fronte, il figlio avrà probabilità tripla di sviluppare analoghe difficoltà. Non mancano dati relativi agli adulti. Tra le 345 madri che hanno riferito il loro stato ponderale, il 17,7% dichiara di essere in sovrappeso, mentre il 5,2% di essere obesa. Tra i padri dichiara di essere in sovrappeso il 37,3%, mentre di essere obeso il 12%.
I numeri raccolti segnalano come nel territorio esistano molteplici problemi legati all’alimentazione, e come il corpo diventi destinatario di disagi sociali, emotivi, psicologici e nutrizionali per una quota consistente di persone.
Alcuni saltano la colazione, ma nessuno rinuncia alla merenda anche se di qualità scadente. A scuola si va principalmente in auto
IL REPORT Dai dati dell’indagine “Okkio alla salute”, emerge che nell’Asl Cn2 solo il 51,3% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata. L’8,07% non fa colazione, percentuale che mostra livelli più alti tra le madri con titolo di studio più basso. Inoltre, solo una piccola parte di bambini (22,3%) consuma una merenda adeguata a metà mattina. La maggioranza (77,7%) la fa inadeguata, ma nessuno ha dichiarato di non farla affatto. Dall’indagine emerge che il 3,31 per cento dei bambini mangia frutta meno di una volta a settimana o mai, e solo il 21,5% consuma verdura 2-3 volte al giorno; il 23,2% una sola volta al giorno. Il 6,07% dei bambini consuma verdura meno di una volta a settimana o mai.
Per quanto riguarda le attività sportive, il quadro complessivo evidenzia una discreta partecipazione dei bambini ad attività motorie e giochi di movimento, ma una minoranza significativa rimane fisicamente inattiva. Tra gli altri aspetti della vita quotidiana, emerge come la modalità di trasporto verso la scuola rappresenti un ulteriore ostacolo alla promozione di uno stile di vita attivo: la maggior parte dei bambini viene accompagnata in auto, e meno di un terzo utilizza mezzi attivi come la bicicletta o il camminare. La sensazione di insicurezza delle strade e la distanza eccessiva sono barriere comuni. Infine, la percezione della qualità dell’aria è perlopiù positiva, ma un gruppo minoritario di genitori valuta la situazione come scadente o pessima, suggerendo possibili preoccupazioni locali che meritano ulteriori approfondimenti.
«Questi risultati indicano la necessità di politiche integrate per incentivare l’attività fisica, migliorare la sicurezza stradale e ridurre le distanze casa scuola attraverso iniziative di urbanistica scolastica», commentano i ricercatori dell’Asl Cn2.
Stefano Mo
