
SANTO STEFANO BELBO – Lunedì 21 luglio si è svolto l’incontro voluto dal Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti per incontrare i produttori di uva. Un invito che è stato accolto, vista la numerosa partecipazione di contadini, produttori di vino, amministratori pubblici e rappresentanti delle associazioni sindacali del settore. La cornice del piazzale di Moncucco, luogo significativo per diversi motivi, ha offerto la reale sensazione della vicinanza ai vigneti, in un contesto d’immersione nell’ambiente di lavoro degli agricoltori che producono uva Moscato e la trasformano in vino. L’attesa era sentita perché servono indicazioni relative alla vendemmia ormai alle porte.
Dopo il saluto del vicesindaco del Comune di Santo Stefano Belbo, Beppe Scavino, con cantina a pochi metri dalla chiesetta di Moncucco e della sindaca Laura Capra, è stato Luca Luigi Tosa, vicepresidente dell’Associazione Comuni del Moscato e sindaco di Cossano Belbo, nonché produttore vinicolo, a fare il punto sul progetto Sorì eroici, sottolineando come il cammino abbia portato finora ad avere 15 aziende aderenti per un totale di circa 50 ettari, ma le adesioni sono aperte. Tosa, insieme al presidente dell’Associazione Comuni del Moscato e sindaco di Loazzolo, Pietro Cirio, invitano i viticoltori a registrare i propri vigneti già prima di questa vendemmia contattando le associazioni sindacali.
Per quanto riguarda l’imminente vendemmia nulla è ancora deciso. Il presidente Stefano Ricagno informa che il Consorzio ha già avuto contatti con l’assessorato regionale all’Agricoltura e con il Masaf, dichiarando la situazione relativa alle giacenze e proponendo soluzioni che dovranno necessariamente considerare un abbassamento delle rese. Sarà proprio l’assemblea del Consorzio a decidere alla luce dei dati presentati dal direttore Giacomo Pondini che registrano circa 340mila ettolitri di giacenze in cantina. Gli altri numeri illustrati da Pondini relativi al mercato confermano l’Asti più sofferente rispetto al Moscato d’Asti rispetto al 2024 nello stesso periodo: -16,24% per l’Asti e +1,53% per il Moscato d’Asti con la crisi delle vendite che interessa in particolare la Germania e la Russia, ma anche una crescita importante verso la Cina.
Per quanto riguarda la raccolta delle uve che stanno maturando nei filari, Ricagno ha detto che l’industria sta ragionando su una resa di 85 quintali per ettaro, giudicata da tutti i contadini troppo bassa. L’obiettino rimane sempre la salvaguardia del valore economico degli agricoltori, ma che porti anche a ridimensionare le attuali proiezioni relative alle giacenze. Oltre agli interventi di Vittorio Marrone e Gianfranco Torelli, sono state molte le voci dalla platea che chiedono di ripristinare la commissione paritetica, di non aumentare gli ettari di vigneto, di fare sistema così come dovrebbe avvenire all’interno della filiera. Intanto, si dovrà aspettare ancora qualche giorno per conoscere la definitiva per la prossima vendemmia.
