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Doccia fredda per il Tribunale di Alba che resta ancora chiuso

Affacciato su piazza Medford è chiuso da oltre un decennio. Il Palazzo di giustizia albese resta una ferita ancora aperta

Il riordino dei magistrati avrà influssi sul Tribunale?

di Elisa Rossanino

IL RETROSCENA Sembrava quasi fatta per il Tribunale di Alba e invece è arrivata l’ennesima doccia fredda. Uno spiraglio di luce si era aperto ad aprile quando, nell’ambito della riorganizzazione della geografia giudiziaria avviata a Roma, il Governo aveva deciso di rimettere mano ad alcuni Tribunali e Alba era uno di questi insieme a Bassano del Grappa, Lucera (Foggia) e Rossano Calabro (Cosenza).

Nello stesso ambito, il 22 luglio il Consiglio dei ministri ha approvato uno schema di disegno di legge sulla riforma che prevede la conservazione dei Tribunali abruzzesi (Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto), di alcune sezioni distaccate insulari (Ischia, Lipari e Portoferraio) e l’istituzione di un nuovo Tribunale.

Così, a pochi mesi di distanza, mentre il presidente veneto Luca Zaia festeggia per Bassano del Grappa, gli altri tre restano a guardare.

Il Palazzo di giustizia di piazza Medford fu chiuso nel 2012 e accorpato a quello di Asti. Nel Cuneese la riforma era stata più dura che altrove, con la chiusura di tre dei quattro Tribunali attivi. Come allora, oggi la decisione lascia increduli. «Alle delusioni purtroppo siamo ormai abbonati», commenta l’avvocato albese Roberto Ponzio.

Aggiunge: «Le speranze di riapertura, seppur già flebili, sono ormai ridotte a un illusorio lumicino. L’indignazione, l’incredulità e la polemica risulterebbero comunque sterili e improduttive. ln forza del sano principio di non arrendersi mai, occorrerebbe un disperato, forse ultimo, tentativo di intervenire con un emendamento in sede di approvazione da parte del Parlamento».

Come spiega l’avvocato albese, «potrebbe offrire un utile spazio l’articolo 1 del disegno di legge che delega il Governo all’adozione di decreti legislativi attuativi secondo i principi della redistribuzione sul territorio, del numero dei residenti, dell’estensione territoriale e delle caratteristiche del bacino di utenza. Ma in concreto, chi patrocinerà la nostra giusta causa? Bassano del Grappa ha sicuramente avuto il sostegno del sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari che, in passato, ha svolto funzioni di viceprocuratore onorario proprio presso la Procura della Repubblica locale. Sarebbe necessario uno sforzo sinergico della politica al di là di steccati ideologici o di partito, ma forse quest’auspicio sconfina nell’utopia».

La decisione ha lasciato spiazzati diversi albesi che, in questi, anni hanno lavorato a favore della riapertura come Giuliano Viglione, presidente dell’Aca e parte del Tavolo delle autonomie. «Con la chiusura abbiamo perso un servizio essenziale per il territorio. Abbiamo sempre considerato il Tribunale come riconoscimento a un territorio dove ci sono tante aziende importanti. Dispiace, questa poteva essere un’occasione».

Limpatto della chiusura sulla città era stato significativo: «al tempo avevamo stimato che la sua presenza equivaleva a quella di un’azienda con 250 dipendenti. Nonostante il danno economico elevato, il punto su cui riflettere è il disagio. Ora non possiamo fare altro che prenderne atto, certo non ci rassegneremo. Ricordiamo che, dal punto di vista economico, il Tribunale albese era attivo. Non pesava sullo Stato e i locali erano messi a disposizione dal Comune».

Uno spiraglio di speranza arriva dal presidente dell’associazione degli avvocati di Alba e Bra, Giancarlo Bongioanni. «Ci vorrà del tempo. È tutto in itinere, arriverà in Parlamento non prima dell’autunno. Al lavoro ora ci sono le istituzioni: la Regione e il Comune, ma anche l’associazione avvocati. Avevamo ricordato a Roma le caratteristiche del territorio su cui era competente il Tribunale di Alba, per cui era stato inserito tra i quattro che potevano essere salvati con decreto legge».

Non si arrestano dunque le attività a favore della riapertura. Nonostante le ultime risultanze, «si continua a lavorare in sinergia con la Regione come si è sempre fatto per sanare una ferita aperta anni fa. Ribadiamo che il Tribunale aveva tutte le carte in regola per rimanere aperto e pure la disponibilità dei locali, ora in affitto ad altri enti con un vincolo legato alla possibile riapertura», commenta il sindaco Alberto Gatto.

La conferma dell’impegno arriva anche dalla Regione. Il presidente Alberto Cirio spiega: «Intanto stiamo parlando di un disegno di legge e non di un decreto: questo vuol dire che il Governo non ha ancora deciso nulla, ma che ha avviato una proposta legislativa che prevede la riapertura di Tribunali attualmente chiusi. Guardiamo il lato positivo: per ora c’è solo scritto Bassano del Grappa, ma finalmente c’è un veicolo legislativo serio in Parlamento su cui far salire anche il Tribunale di Alba. E per farlo abbiamo tutte le carte in regola. D’accordo con il Comune, infatti, abbiamo già fatto fare i sopralluoghi tecnici da parte del Ministero, per verificare la disponibilità dei locali, e come Regione, come ultimo atto della passata legislatura, abbiamo approvato una legge che garantisce la copertura dei costi gestionali con risorse regionali».

Si tratta di «un lavoro che Regione e Comune stanno facendo insieme, in silenzio come è giusto fare per queste cose, ma siamo fiduciosi che l’iter potrà concludersi favorevolmente», commenta Cirio.

Ne parliamo anche nel podcast La settimana.

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