
di Andrea Olimpi
AMBIENTE – Il Piemonte prova a evitare il blocco dei diesel Euro 5, previsto dal 1° ottobre 2025, puntando su un aggiornamento del Piano per la qualità dell’aria e su un sistema di misure alternative che possano raggiungere gli stessi obiettivi ambientali senza limitare la mobilità.
Lo ha annunciato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha illustrato le nuove strategie dell’amministrazione regionale.
Una revisione al Piano con supporto scientifico
«La norma attuale prevede che il divieto scatti dal 2026, ma solo nelle città con più di 100mila abitanti, cioè Torino e Novara, a meno che le Regioni non adottino misure alternative efficaci per la qualità dell’aria», ha spiegato Cirio.
Per questo, la Regione ha deciso di attivare una task force tecnico-istituzionale che si occuperà di aggiornare il Piano e individuare soluzioni praticabili. Il gruppo sarà composto da rappresentanti di Arpa Piemonte, della Direzione Ambiente, energia e territorio, del Politecnico di Torino, delle Università piemontesi, della Città Metropolitana di Torino e delle Province, con il coinvolgimento di esperti nei settori della mobilità, industria, agricoltura e rigenerazione urbana.
Obiettivo: ridurre NOx e polveri sottili senza limitare i cittadini
«L’obiettivo – ha sottolineato il presidente – è introdurre misure che migliorino la qualità dell’aria senza ledere il diritto alla mobilità dei cittadini». I tecnici lavoreranno su strategie capaci di garantire una riduzione di almeno 500-700 tonnellate di ossidi di azoto e 40-70 tonnellate di polveri sottili, secondo le simulazioni fornite da Arpa.
Tra le azioni previste, un ruolo centrale sarà giocato dal potenziamento del trasporto pubblico, a partire dalla Tessera dello studente rivolta ai 107mila universitari under 26 residenti nelle aree urbane più inquinate.
Una misura che riguarda oltre 300mila veicoli
Il provvedimento regionale riguarda oltre 307.000 veicoli diesel Euro 5 immatricolati in Piemonte, tra auto private, autocarri leggeri e pesanti (dati bollo auto 2024). Solo nella provincia di Cuneo i mezzi interessati sono 59.915.
L’impegno della Regione punta a conciliare salute pubblica, sostenibilità ambientale e diritto alla mobilità, evitando che il blocco dei veicoli diventi un fattore di disuguaglianza per i cittadini e le imprese.
Plauso dai capigruppo regionali del centro destra alla giunta Cirio, che sottolineano quanto sia giusto trovare un punto di equilibrio “tra la tutela ambientale e la sostenibilità sociale” e come “le forze di centrodestra, ancora una volta, dimostrano di essere concretamente al fianco dei cittadini”.
