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Da Vaccheria al Vietnam, David Coraglia è arrivato in Slovenia (FOTO E VIDEO)

Da un libro letto, al sogno di questa grande avventura iniziata lo scorso 3 agosto, tra programmazione, coraggio e scoperta

Da Vaccheria al Vietnam, David Coraglia è arrivato in Slovenia (FOTO E VIDEO) 9

di Mirea Chiara Grimaldi

ALBA«Stavo camminando tranquillamente con il mio passeggino sportivo quando una signora si avvicina, mi mette qualche euro in mano e mi dice di non mollare, di certo pensando fossi un senzatetto»: è questo uno dei primi aneddoti che racconta David Coraglia, 27 anni, partito lo scorso 3 agosto dalla sua abitazione in Vaccheria per una camminata che ha come meta finale il Vietnam.

«Cercherò di raggiungerlo in due anni e qualche mese, sperando di non sforare, più che altro per un discorso relativo al mio budget», precisa. L’ispirazione principale è arrivata da un libro di Matthias Canapini, letto anni fa. Era il racconto del suo viaggio sulla scia dei flussi migratori, soprattutto nei Balcani: «Mi ha dato la spinta per decidere che, un giorno, avrei intrapreso anche io un percorso molto lungo a piedi», prosegue David.

La progettazione di un’esperienza di questo tipo è complessa: «Da anni sognavo di partire, ma mi sono preso il tempo necessario per organizzare il tutto al meglio e soprattutto per mettere da parte abbastanza soldi per mantenermi da solo». David racconta di aver lavorato molto, sia come insegnante di tennis che come cameriere: «La mente era già pronta, ma ho dovuto risparmiare parecchio e, a essere sincero, a volte ho dovuto rinunciare ad alcune cose, pur di arrivare al mio scopo».

La preparazione

Per quanto riguarda la preparazione fisica, non è stata di certo un problema: «Sono sempre stato un ragazzo molto attivo, ho praticato diversi sport e ho sempre apprezzato fare lunghe camminate a piedi, da solo». Ma perché, per questo progetto, la meta finale sarà proprio il Vietnam? C’è un motivo: «Ho sempre avuto molto interesse per l’aspetto storico, politico e culturale dei Balcani, del Medio Oriente e del Sud-est asiatico. Ho unito le diverse zone, tra cui anche l’India, fino ad arrivare al Vietnam».

Il percorso è stato studiato nei minimi dettagli sulla base di punti di interesse culturali, tra cui i siti Unesco, ma anche in base alla percorribilità e soprattutto alle stagioni: «L’inverno 2025 mi preoccupa un po’, perché dovrei trovarmi indicativamente verso la Turchia», dice il ventisettenne. E prosegue con altri dettagli: «Per gli itinerari, ho usato un’applicazione di escursionismo che si chiama Komoot, che mi ha anche preparato delle mappe off-line molto utili. Mi è capitato, in questi giorni, di usare anche Google maps, ma solo per cercare la posizione dei supermercati».

Un aspetto molto importante da considerare riguardava il trasporto di tutto il necessario per il viaggio: «Alla fine, ho scelto il passeggino sportivo: è l’opzione migliore per salvare le ginocchia e la schiena, ma anche per avere più spazio». David parla del passeggino come di un fedele compagno, con all’interno vestiti per ogni stagione e temperatura, kit di primo soccorso, strumenti per conservare il cibo e un pannello solare con un power bank per caricare il telefono.

Ciao Italia

Per un percorso così lungo e impegnativo, sono necessarie alcune regole. Così prosegue David Coraglia: «La più importante: non camminare con il buio o comunque di notte; cercherò anche di mantenere costanza nei chilometri giornalieri, dai 25 attuali vorrei salire un po’, per arrivare a 35».

E aggiunge: «A malincuore, un’altra regola è rinunciare ai riposini pomeridiani, per non faticare a ripartire. Infine, cercherò di non entrare nelle grandi città nel tardo pomeriggio o a sera inoltrata: si rischia di non riuscire a trovare un posto per poter campeggiare al meglio».

Il viaggio è iniziato con una fase di rodaggio, con calma, per testare il fisico ma soprattutto la mente. Finalmente è arrivato in Slovenia: «Mi trovo in un limbo di sensazioni, tra la carica di oltrepassare l’Italia e la tensione di uscire dal mio Paese, dalla mia zona sicura».

In circa tre settimane, la strada è già parecchia: dall’Astigiano ad Alessandria, è entrato in Lombardia con direzione Cremona, Mantova, per poi proseguire verso il Veneto, il lago di Garda e verso il Vicentino, fino a Bassano del Grappa.

Che scoperta l’umanità

Conclude: «Ho sempre avuto la convinzione che in Italia ci fosse molta diffidenza, soprattutto nei piccoli paesini. Ho dovuto ricredermi da subito: sto incontrando tutte persone molto disponibili al dialogo e soprattutto ad aiutare». Lo dimostrano i volti e i gesti: «Un ragazzo ha inchiodato in mezzo a una rotonda per chiedermi cosa stessi facendo e, dopo averlo saputo, ha deciso di ospitarmi a casa sua per la notte; una signora sui cinquant’anni, dopo essersi fatta raccontare del viaggio, è andata a casa per prendermi un bel rifornimento di cibo. Sono episodi semplici, ma che migliorano il morale». Soprattutto per chi, con il suo passeggino sportivo pieno del necessario, sta viaggiando a piedi da Vaccheria al Vietnam.  m.c.g.

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