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Asilo nido in corso Europa: è sempre più lontano

Condizioni meteo avverso e questioni legate all'appalto hanno rallentato l'opera, ma il Pnrr implica tempistiche definite

Asilo nido in corso Europa: è sempre più lontano

di Beppe Malò

ALBASettembre è il mese della ripartenza dei lavori pubblici. Alcune opere, in particolare, continuano a essere accompagnate da un grande punto interrogativo. È così per quello che, nel giro di un anno, dovrebbe diventare il nuovo asilo nido della città, in corso Europa.

Ne parliamo con l’assessore ai lavori pubblici, Edoardo Fenocchio: «Purtroppo la situazione resta preoccupante. A luglio, quando sono maturate alcune scadenze e valutazioni contrattuali, abbiamo verificato che il traguardo attuale ha toccato solo il 20 per cento della realizzazione dell’opera. Una percentuale davvero poco confortante, che conferma le difficoltà che questo cantiere porta con sé sin dal suo esordio. La stazione appaltante è stata Invitalia, l’ente che affianca le Amministrazioni centrali nello sviluppo e nell’attuazione di programmi finanziati da risorse europee: Alba non è stata fortunata in sede di assegnazione del concessionario». L’asilo, infatti, rientra nelle opere del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Una serie sfortunata di eventi

«Come si può osservare, c’è stato un avanzamento nella realizzazione delle strutture in legno, ma siamo molto in ritardo con quella in muratura (che affaccia su corso Europa, nda), dove ci sarà l’ingresso e la zona destinata ai servizi. È evidente che non siamo in alcun modo allineati con il microprogramma previsto dal Ministero e questo apre scenari ad alto rischio, tra cui la revoca del finanziamento», chiosa Fenocchio.

Ma come è potuto succedere? «Sono elementi noti: siamo partiti in ritardo a causa delle condizioni meteo avverse, che hanno provocato l’allagamento del cantiere, e siamo andati avanti peggio. In più, il sito è stato anche oggetto di visita da parte della Guardia di finanza per valutare l’affidamento dei subappalti e per questioni legate al contratto e al finanziamento. Il nostro ruolo, sulla base dell’affidamento, è quello di supervisione e controllo, incarico che abbiamo condotto in modo puntuale segnalando le complessità che si sono sovrapposte nel tempo. Alla luce del ritardo, abbiamo attivato tutti i canali possibili, ma si tratta di una procedura incardinata dal Ministero e, di fatto, abbiamo poca autonomia».

Si rischia la revoca dei fondi

Un quadro che conferma l’assessore alle finanze, Luigi Garassino: «Siamo molto preoccupati: in caso di revoca, ci sarebbero ripercussioni importanti sui conti del Comune. Il fatto che siamo in buona compagnia – secondo la normativa, entro il 31 dicembre 2026 le opere ammesse a finanziamento devono essere completate, collaudate e rendicontate – e che si cominci a parlare di un possibile allentamento, sono aspetti che non devono essere presi in considerazione. Si tratta solo di voci e non si possono formulare ipotesi concrete».

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