di Andrea Olimpi
ALBA – Si è svolto lunedì 22 settembre nella sala Beppe Fenoglio l’incontro dal titolo “Democrazia in bilico: crisi, scenari internazionali e potere”. L’evento, nell’ambito del festival Profondo Umano, ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone, che hanno seguito con attenzione e partecipazione il dialogo moderato dall’avvocato Maurizio Marello con il giornalista e scrittore Ezio Mauro.
Ezio Mauro, nato il 24 ottobre 1948 a Dronero, è oggi uno dei più noti giornalisti contemporanei. La sua carriera parte da La Gazzetta del Popolo di Torino, per poi approdare ad alcune delle principali testate giornalistiche nazionali: inviato speciale per La Stampa, corrispondente da Mosca per la Repubblica, direttore prima di La Stampa e poi, nuovamente, de la Repubblica. Attualmente è editorialista per lo stesso quotidiano. Come scrittore ha pubblicato numerosi libri di attualità, politica e storia, tra cui “La felicità della democrazia. Un dialogo”, “Aldo Moro. Cronache di un sequestro”, “Lo scrittore senza nome. Mosca 1966: processo alla letteratura” e “La caduta. Cronache della fine del fascismo”.
Sul tema della democrazia, in un’intervista a La7, Mauro ha dichiarato che essa è sotto attacco da più fronti: dalla destra che spinge all’assalto, ai movimenti estremisti che sostituiscono il diritto con la fede, fino a una sinistra spesso smarrita. Anche i liberali sembrano non avvertire più il dovere di proteggere i principi fondamentali su cui si regge l’Occidente.
Secondo Mauro, la democrazia è intrinsecamente disarmata e incapace di difendersi da sola. Può sopravvivere solo rinnovando i suoi valori, andando oltre le infedeltà e gli errori di chi governa. La responsabilità ricade sui cittadini: è necessario creare una base sociale attiva, pronta a far sentire la propria voce per difendere i diritti e le libertà fondamentali.
Il giornalista ha sottolineato anche il ruolo del capitalismo, che ha creato ricchezza e cambiato la vita delle persone, ma che oggi spesso non si sente in dovere di difendere il contesto democratico in cui opera. Senza cittadini vigili e responsabili, la democrazia rischia di essere conquistata da chi la considera una menzogna o un ostacolo.
“Con la caduta del muro – ha detto Ezio Mauro durante l’incontro albese – pensavamo che la democrazia fosse a posto, le torri ci hanno ricordato di no. Pensavamo di poter esportare la democrazia con le armi, che è un controsenso: ci è stata restituita la democrazia come qualcosa di solo occidentale”.
Nel lungo e stimolante dialogo con Maurizio Marello, Mauro ha toccato diversi punti. Sull’Europa ha detto che “è alla prova della sopravvivenza”, sottolineando che molte forze antieuropeiste, una volta al governo, “si sono rese conto che senza la leva lunga fai fatica ad affrontare la dimensione dei problemi”, comprendendo che c’è bisogno di Europa. Secondo Mauro, però, l’Unione “non è riuscita a intervenire nelle grandi crisi, per la mancanza di un Ministro degli Interni, di un Ministro degli Esteri”, in sostanza di una vera forma di governo.
Il giornalista ha poi lanciato un monito, lasciato in sospeso con una domanda: “La democrazia è in minoranza nel mondo, ne siamo consapevoli?”
A conclusione della serata, è stato lo stesso Maurizio Marello a restituire il senso dell’incontro, sottolineando come il dialogo con Ezio Mauro abbia offerto non solo spunti di analisi, ma anche un invito all’impegno civile.
“È stata una serata molto interessante, partecipata da un pubblico molto attento. Il direttore Ezio Mauro, con la consueta maestria, ha esposto le fragilità delle nostre democrazie liberali, oggi attaccate sia dai populismi interni che dall’esterno: dalle democrature alla Putin fino alla concezione autoritaria trumpiana, che punta al potere assoluto senza più controlli, ‘svuotando’ così la democrazia americana.
Ma non si è fermato qui. Proprio davanti a questi pericoli siamo tutti chiamati a riapprezzare le nostre democrazie, conquistate anche al prezzo del sangue, a ridare valore alla libertà di parola, di pensiero, di scelta, che sono fondamentali.
Riapprezzare significa pensare che, come cittadini, nonostante tutto possiamo fare qualcosa per salvare e rinvigorire le nostre democrazie. Significa rilanciare il tema dell’Europa, la grande incompiuta, che di fronte al quadro internazionale deve avere uno scatto in avanti e strutturarsi con una rappresentanza e poteri in grado di contare nello scacchiere politico mondiale. Insomma, una lezione magistrale nei contenuti e nei modi, da grande giornalista qual è.”
A margine dell’incontro è intervenuta anche la vice sindaca di Alba, Caterina Pasini, che ha assistito alla serata e ne ha sottolineato il valore:
“L’incontro con Ezio Mauro in dialogo con Maurizio Marello, organizzato nell’ambito del festival Profondo Umano, è stata un’importante occasione per poter approfondire, anche con il prezioso contributo del pensiero e dell’esperienza del direttore, le vicende politiche, economiche e sociali che dalla caduta del muro di Berlino portano fino all’attualità. Ricorda l’ospite che la difesa della democrazia liberale compete a ciascuno di noi, e questo fa sperare, soprattutto nel giorno in cui le piazze d’Italia si sono riempite per manifestare questa volontà.”
Galleria fotografica ©Barbara Guazzone
