L’elemento centrale per i Comuni montani sono i servizi

L’elemento centrale per i Comuni montani sono i servizi
I presidenti dell'Uncem regionale e nazionale Roberto Colombero e Marco Bussone.

CORTEMILIA Il tour dei vertici Uncem (oltre 45 presentazioni da giugno a oggi) per illustrare agli amministratori locali il rapporto Montagne Italia, realizzato dall’Unione nazionale degli enti montani, ha fatto tappa a Cortemilia. Il voluminoso dossier (800 pagine) è stato definito dal presidente regionale Uncem Roberto Colombero, «uno strumento politico. I numeri che contiene sono la base per le scelte della politica». Dallo studio (che analizza il periodo 2019-2023) emerge, su scala nazionale, un saldo migratorio positivo per le zone montane di circa 100mila abitanti, mentre quello naturale resta negativo, come in tutta Italia. In pratica: negli ultimi anni più persone hanno scelto di andare a vivere nelle aree montane, ma in queste aree continuano a nascere pochissimi bambini.

L’incontro di Cortemilia ha permesso anche di fare il punto sulla nuova legge per la montagna, approvata recentemente dal Senato. Il provvedimento, per diventare operativo, necessita però di ben 15 decreti attuativi. Quindi, non si metterà in moto in tempi brevi. «Non è la legge che ci salverà, ma è utile perché la politica agisce per norme. Il tema centrale delle zone montane sono i servizi e non ha più senso parlarne entro i confini comunali. Non aspettiamo che la legge faccia cose che possiamo fare noi», ha proseguito Colombero.

Sul tema dei servizi il presidente nazionale Uncem Marco Bussone ha elogiato l’attività svolta dall’Unione dell’alta Langa, definendola «un modello organizzativo», mentre il sindaco di Cortemilia Roberto Bodrito ha sottolineato: «Cortemilia ha 2.150 abitanti, ma eroga servizi per 4-5mila persone e questo aspetto a lungo andare può diventare un problema. Serve un riordino dei servizi perché la gente si fermi a vivere qua».

c.o.

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