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Finisce il conto alla rovescia: questa notte al via la stagione del tartufo

La ricorrenza verrà celebrata con una serie di iniziative ad Alba, alle 21 in teatro e poi il tradizionale corteo di trifolao e cani, questa volta da piazza Savona.

Libera ricerca e nuova legge sul tartufo, la preoccupazione delle associazioni dei trifolao

di Davide Barile

TARTUFO Questa sera finirà il conto alla rovescia per l’avvio della ricerca del tartufo bianco e moltissima è la curiosità sull’andamento della stagione, in una regione in cui, come ha affermato Marco Gallo, assessore regionale alla tartuficoltura, l’indotto del più prezioso dei frutti della terra supera i cento milioni.

Dallo scorso anno, ascoltando le richieste che provenivano dagli operatori del settore – in primis i cercatori –, il calendario regionale per la raccolta è stato modificato: se prima il Capodanno del tuber magnatum poteva essere celebrato il 20 settembre, ora i cani potranno essere sguinzagliati nei boschi da questa notte, 1° ottobre.

Oltre al bianco pregiato, questa sera segnerà la ripresa della ricerca pure per altre specie commerciabili, come tuber aestivum, tuber uncinatum, tuber macrosporum e tuber mesentericum. Nel frattempo, dal 1° settembre, è scattato il mese del fermo biologico: animali e cercatori, fino alla notte tanto attesa, non possono cercare e soprattutto cavare alcuna specie del fungo ipogeo. È una misura necessaria per consentire ai tartufi di svilupparsi correttamente e, in più, si evita che finiscano sul mercato trifole dalle qualità organolettiche piuttosto discutibili.

L’Ente fiera celebrerà la ricorrenza con una serie di iniziative: alle 21, al teatro Sociale, interverrà la studiosa Laura Rolle, esperta di semiotica e megatrend, in collaborazione con Profondo umano. Poi, da piazza Michele Ferrero fino a piazza Risorgimento si terrà la simbolica sfilata dei cani da tartufo, questa volta in centro città. La stagione, a questo punto, sarà iniziata.

Il meteo giusto

Riguardo alle aspettative sulla stagione, Mauro Carbone, direttore del Centro nazionale studi tartufo, afferma: «In molte zone sono scese quantità accettabili di pioggia e grossi problemi per la crescita non si sono verificati. Per ora, mi ritengo prudentemente ottimista, ma sappiamo bene che il tartufo è imprevedibile: lo scorso anno, dopo un buon ottobre, a metà novembre il prodotto è sparito. Quest’anno, nelle settimane precedenti al fermo biologico, sono state cavate quantità interessanti di tartufo nero estivo: non si tratta, comunque, di un indicatore per il bianco».

Ai cercatori contrari allo stop alla ricerca per quattro settimane, un’altra questione sollevata, Carbone dice: «Chi ha la passione andrebbe per tartufi quattordici mesi l’anno, ma un periodo di pausa è necessario. La stagione è lunga e ci sarà tutto il tempo».

Il trifolao

Meno ottimista è Stelvio Casetta, storico cercatore e fondatore dell’Associazione trifolao Alba: «Non possiamo sapere che cosa succederà, ma ad agosto abbiamo trovato quasi nessuna marsaiola, cioè i tartufi bianchi non sviluppati e marcescenti. Gli anni scorsi riuscivamo sempre a cavare qualcosa e coglievamo l’occasione soprattutto per addestrare i cani. Forse in estate ha piovuto poco: ora qualcosa sta scendendo e vedremo cosa accadrà. C’è da dire, però, che intorno al 25 agosto è stato trovato, a Belvedere Langhe, un bel tartufo bianco da 270 grammi: il tuber continua a essere imprevedibile».

Casetta, insieme a diciotto soci, ha recuperato trentacinque giornate piemontesi nella zona di Villafranca d’Asti. Commenta: «Anche altri proprietari di appezzamenti confinanti hanno seguito l’esempio; rispetto ad Alba, dove tolgono gli alberi, noi li piantiamo». E conclude: «I commercianti preferiscono comprare i tartufi direttamente da noi cercatori: magari li facciamo pagare un po’ di più rispetto ad altre regioni, ma il passaggio è diretto. Se si acquista tartufo dal Molise, per esempio, sul costo influiscono due o tre intermediari».

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