
di Mirea Chiara Grimaldi
IL CASO – Abbiamo recentemente ricevuto diverse segnalazioni da parte degli studenti albesi, riguardanti le molteplici problematiche dei trasporti pubblici. Nello specifico si parla di bus stracolmi e in ritardo e autisti che svolgono il loro lavoro senza tanta cura. In particolare, sembra che i problemi maggiori si verifichino con la Gtt, nota società di trasporti pubblici torinese. Una studentessa del liceo albese Leonardo Da Vinci racconta: «Parto da Montà ma prendo il bus che fa la tratta Torino/Poirino-Alba. La situazione è invivibile».
Il problema principale è il numero di persone che vengono fatte salire: «Ultimamente c’è più gente in piedi che seduta, anche se il bus è pieno continuano a far salire senza curarsi dei limiti di capienza imposti dalla legge». Salendo a Montà le capita di trovare ancora posto a sedere, una probabilità che si riduce drasticamente già per i passeggeri di Canale: costretti per tutto il viaggio a stare in piedi. «Tutto ciò crea un enorme disagio e insoddisfazione verso un servizio che paghiamo caro, ma che di fatto non ci viene garantito: sembra di stare su un treno merci».
La sicurezza dei passeggeri è a rischio
Per non parlare della sicurezza, i ragazzi tutti ammassati non si sentono per nulla al sicuro. Raccontano: «Non sai mai chi ti puoi trovare vicino, ma sicuramente sono maggiormente preoccupata dall’eventualità di un incidente dove chi è in piedi potrebbe farsi molto male».
Per risolvere il problema la ragazza suggerisce l’aggiunta di uno o due bus in più sulla stessa tratta. «Basterebbe implementare il servizio negli orari scolastici, questo ci permetterebbe di vivere tranquillamente il viaggio verso scuola senza rischi». Altri problemi riguardano il rispetto degli orari: «Solitamente quelli verso scuola sono abbastanza puntuali, ma ho notato che si comportano diversamente per le corse del tardo pomeriggio e della sera, avendo meno passeggeri: arrivano prima alla fermata e partono prima dell’orario prestabilito o al contrario arrivano dopo e partono in ritardo». Anche il comportamento degli autisti lascia alla studentessa alcune perplessità: «Non tutti guidano con attenzione, ma la cosa peggiore avviene quando si desidera fare un biglietto a bordo: gli autisti si rifiutano motivando che avremmo dovuto farlo prima. Senza considerare che acquistare un biglietto in stazione spesso significa rischiare di perdere il bus».
Come se tutto questo non bastasse, «vorrei parlare anche degli scioperi. In maniera legittima molto spesso la Gtt sciopera lasciandoci ad aspettare bus che non arriveranno mai». A tal proposito la giovane lamenta il fatto che nella fascia garantita passi solo un mezzo pubblico a sostituzione di più orari annullati e questo porta di nuovo a un superamento eccessivo della capienza massima. «Non è un modo di dire ma, siamo costretti a sederci uno in braccio all’altro».
La seconda testimonianza
La stessa situazione è descritta anche da altri ragazzi. Una studentessa del liceo classico Govone parla di bus troppo pieni, molte persone in piedi, ritardi e disattenzioni.
La ragazza prende la stessa linea ma sale a Canale. «Al mattino, mi ritrovo sempre a fare il viaggio verso scuola in piedi schiacciata, mentre al ritorno devo correre per riuscire a sedermi». Alcune sue amiche, addirittura, prendono il pullman un’ora prima, e poi sono costrette ad aspettare fuori scuola: «Fanno così per trovare un posto a sedere, molto più sicuro viste le frequenti frenate brusche. Spesso chi è in piedi rischia di cadere».
Per quanto riguarda i ritardi, la giovane canalese racconta che al mattino sono causati dalla marea di ragazzi da far salire aprendo solo le porte davanti. «Questo è un problema differente. Gli autisti devono far così perché molti cercano di salire dalle porte posteriori senza biglietto».
A solidarizzare con i passeggeri della Gtt, una ragazza che frequenta l’istituto tecnico Einaudi e che viaggia sui bus delle autolinee Giachino, denuncia una situazione molto simile.