
ALBA – La cultura del tè cinese incontra la cultura del vino italiano: un titolo significativo per un progetto nazionale che ha portato l’Istituto italiano per il patrimonio del paesaggio culturale vitivinicolo, presieduto da Roberto Cerrato, unitamente a Cristina Rolando, e la delegazione della Repubblica cinese della contea di Anxì e dell’Ente nazionale dell’agricoltura di Anxì Tie Guan Yin a firmare un protocollo d’intesa. L’accordo mira a promuovere scambi culturali, accademici e turistici tra i territori vitivinicoli italiani e le aree produttrici di tè del Fujian, valorizzando la cultura del gusto, dell’agricoltura sostenibile e del paesaggio rurale.
Alla presenza di illustri ospiti cinesi e italiani, tra cui Wang Liou vice sindaco della contea di Anxì, e Marco Devecchi presidente dell’Accademia di agricoltura di Torino, e di numerosi sindaci del territorio, il consigliere regionale Daniele Sobrero (consigliere regionale della Lista civica Cirio Presidente) è intervenuto consegnando anche il gagliardetto ufficiale alla delegazione cinese.
«Firmare protocolli d’intesa rende saldi i rapporti tra le persone», ha affermato Sobrero. «Quando due Nazioni si danno la mano, in qualsiasi settore, compiono un passo in avanti per evolvere. La cultura occidentale e quella orientale si arricchiscono a vicenda, e oggi lo fanno degustando il vino e sorseggiando il tè, raccontando le bellezze del nostro territorio ed a quello della contea di Anxì. In questo spirito di scambio culturale ho avuto il piacere di inaugurare anche le sale museali, vero scrigno della nostra tradizione che si apre al mondo cinese».
Sobrero si è complimentato anche con gli organizzatori italiani dell’evento: «Ringrazio Roberto Cerrato che da otto anni ha rapporti di scambio culturale con la Cina, e che da due anni, con il suo staff, ha allacciato un ottimo legame con la delegazione della Repubblica cinese della contea di Anxì e dell’Ente nazionale dell’agricoltura di Anxì Tie Guan Yin che rappresentano un territorio di circa 20 milioni di abitanti. Ringrazio anche i rappresentanti cinesi per aver portato la cultura del tè nella nostra terra famosa per il vino, per la gastronomia e per prodotti di eccellenza. Abbiamo assistito alla storica condivisione di identità territoriali che si aprono al mondo: un approccio diverso alla contaminazione che non è globalizzazione, ma condivisione».
