
ECONOMIA – Le previsioni per il quarto trimestre dell’anno delineano un quadro di rallentamento per l’industria manifatturiera cuneese, con indicatori in peggioramento e risultati inferiori alla media piemontese. A rivelarlo è l’indagine congiunturale curata da Confindustria Cuneo, che per il secondo semestre consecutivo registra un trend negativo nel settore produttivo, mentre i servizi mantengono un andamento più stabile.
Il calo della fiducia riflette un contesto globale incerto, segnato da tensioni geopolitiche, barriere commerciali, conflitti e una domanda interna debole. Tuttavia, tra prudenza e consapevolezza delle difficoltà, emerge la volontà delle imprese di reagire, investendo in qualità e innovazione.
«I dati mostrano alti e bassi tipici delle fasi di transizione – sottolinea Mariano Costamagna, presidente di Confindustria Cuneo –. Proprio ora dobbiamo lavorare sui processi, alzare la qualità e investire per tornare competitivi. La nostra provincia ha costruito nel tempo una posizione di riferimento nazionale: manteniamola con ottimismo e fiducia, mettendo al centro imprese e collaboratori. Il marchio Made in Italy resta la nostra leva: qualità, design e competenze che il mondo riconosce».
Un approccio condiviso anche dalla direttrice generale Giuliana Cirio, che legge i risultati come una fotografia autentica dello stato d’animo imprenditoriale: «Le nostre previsioni misurano in tempo reale l’umore delle imprese. Per il secondo trimestre consecutivo, la manifattura cuneese segna un peggioramento rispetto alla media regionale in termini di produzione, ordini ed export. Tuttavia, tengono l’occupazione e l’utilizzo degli impianti, così come una prudente propensione a investire. È il mercato internazionale a destare preoccupazione: per questo è fondamentale collaborare sul territorio e considerare l’industria per ciò che realmente è, un attore essenziale del benessere delle comunità».
In collegamento video, l’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Tronzano ha ribadito il ruolo delle istituzioni nel sostenere il sistema economico: «Il Piemonte affronta una fase complessa, ma i segnali che arrivano dal sistema produttivo sono incoraggianti. La qualità dei nostri prodotti continua a essere apprezzata sui mercati esteri e molte imprese scelgono di investire per innovare e crescere. La Regione sostiene concretamente questo percorso con fondi europei, il Fondo Garanzia Piemonte, i bandi per ricerca e sviluppo, digitalizzazione, filiere verdi e certificazioni, oltre alle iniziative per attrarre nuovi investimenti. Rafforzare insieme competitività e presenza internazionale è la chiave per consolidare la ripresa».
A offrire il quadro d’insieme è l’analisi di Elena Angaramo, responsabile del Centro Studi di Confindustria Cuneo, che sottolinea l’impatto delle incertezze globali sui comparti manifatturieri più esposti: «Nel breve periodo l’economia globale resta vulnerabile. Le tensioni geopolitiche e i rischi di nuove guerre commerciali o interruzioni nelle catene di fornitura continuano a incidere, influenzando anche i nostri indicatori qualitativi. È un momento in cui la prudenza si accompagna alla necessità di riorientare le strategie verso resilienza e sostenibilità».
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