
di Elisa Rossanino
IN TRIBUNALE – Un uomo di circa 70 anni residente ad Asti è stato rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica con l’accusa di falsa testimonianza e dovrà comparire davanti alla giudice dell’udienza preliminare Beatrice Bonisoli. Un reato per cui il codice penale prevede una reclusione da due a sei anni. L’imputato, che lavorava presso un’azienda agricola nella quale a maggio del 2019 avvenne un grave infortunio sul lavoro che causò il decesso di un collega e la condanna per omicidio colposo e violazione della normativa riguardante l’infortunistica sul lavoro per il titolare, avrebbe dichiarato il falso assumendo, secondo l’accusa un atteggiamento reticente.
L’uomo, sarebbe entrato in contraddizione con sé stesso nelle due occasioni in cui venne sentito come testimone. Infatti, durante le indagini preliminari, presso gli uffici del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, aveva riferito di aver assistito a una certa operazione per poi cambiare idea in aula a marzo 2024 quando durante l’udienza predibattimentale aveva dichiarato che l’operazione era possibile ma negava di averla vista il giorno dell’infortunio.
Pertanto l’uomo avrebbe negato una circostanza vera e particolarmente rilevante per l’accertamento della responsabilità tacendo su ciò a cui invece aveva assistito. L’imputato, ha nominato come difensore l’avvocato albese Roberto Ponzio. La tenuta agricola dove avvenne l’incidente si occupa della coltivazione di vigne, di vinificazione e dell’allevamento di varie specie di animali. Qui il lavoratore era deceduto a causa di un violento trauma cranico. Soccorso era stato elitrasportato invano al Cto di Torino.
