Agricoltura / Gli insetti nei vigneti: una stagione “vivace”

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Tignoletta della vite (Lobesia botrana)

di  Martina Tarditi

AGRONOMIA – L’annata viticola 2025 verrà ricordata non solo per le sue peculiarità meteorologiche e per la qualità delle uve, ma anche per l’intensa presenza di insetti nei vigneti. La stagione ha visto un aumento notevole delle popolazioni di diverse specie. Una ricchezza entomologica che ha messo alla prova la gestione fitosanitaria delle aziende viticole delle Langhe e del Roero. Questo aumento importante del numero di individui può trovare una spiegazione nelle condizioni di temperature medie giornaliere in costante aumento, ma anche nell’andamento meteorologico del 2024, caratterizzato da temperature miti e umidità elevata, che hanno sicuramente favorito la vitalità e la fertilità di molteplici popolazioni di insetti. In ambito viticolo, i monitoraggi durante l’annata 2025 hanno permesso di evidenziare incrementi importanti su diverse specie di insetti.

Tra gli insetti più noti ai viticoltori ci sono le cicaline, che hanno avuto un ruolo da protagoniste. In generale, le trappole utilizzate per il monitoraggio hanno segnalato numeri elevati, se non da record, per diverse specie di cicaline della vite.

Tignoletta

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Tignoletta della vite (Lobesia botrana)

Anche la tignoletta della vite (Lobesia botrana) ha manifestato una presenza elevata fin dalle prime fasi vegetative. Già al momento della fioritura si osservavano numerosi glomeruli sulle infiorescenze. Nel corso della stagione, la popolazione è rimasta alta, al punto da superare le capacità di contenimento anche nelle aree storicamente protette mediante il metodo della confusione sessuale. In molti vigneti, nonostante l’impiego di questa tecnica, le soglie di intervento sono state oltrepassate, evidenziando l’eccezionalità della pressione entomologica del 2025.

La cicalina bufalo

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Effetti della cicalina bufalo

Una conferma, anche “simpatica” si è avuta osservando, con maggiore frequenza rispetto ad annate viticole precedenti, sintomi riconducibili all’attività della cosiddetta cicalina (o cicadella) bufalo (Stictocephala bisonia). I sintomi sono caratteristici, in quanto le punture di nutrizione della cicalina su tralci erbacei (spesso delle femminelle), eseguite in cerchio, provocano una strozzatura: il tralcio manifesta così, dal punto di incisione in avanti, sintomi fogliari simili a quelli riconducili a una malattia diffusa, la flavescenza dorata, attirando la nostra attenzione. Oggi questa cicalina non rappresenta una minaccia per la viticoltura della nostra zona.

Nuove presenze

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Antispila oinophylla

Accanto agli insetti più conosciuti, si è distinta anche l’Antispila oinophylla, un minatore fogliare esotico giunto in Italia nella prima metà degli anni Duemila. Nel 2025 la sua presenza è risultata particolarmente evidente, con numerose foglie colpite che mostrano le tipiche gallerie a forma tondeggiante causate dalle larve. Fino a oggi la popolazione è comunque rimasta al di sotto della soglia di intervento, senza costituire un problema.

Piccola farfalla

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Ovature di Ricania speculum

Una curiosità di quest’anno è stata inoltre una maggiore presenza di Ricania speculum, una cicalina dall’aspetto singolare, simile a una piccola farfalla, originaria del Sudest asiatico e segnalata per la prima volta in Liguria nel 2009. Le giovani cicaline hanno un aspetto singolare, essendo ricoperte di strutture cerose simili a piume. Producono melata, che in caso di popolazioni elevate potrebbe costituire un danno indiretto alle colture. Gli adulti, di colore bruno e di dimensioni di circa 1 cm, depongono le uova sui tralci a partire dal mese di settembre, costituendo delle ovature molto particolari. A oggi, l’insetto non è soggetto a misure fitosanitarie, poiché la sua presenza non rappresenta un problema nei vigneti del nostro areale.

L’annata 2025 dimostra quanto il vigneto sia un ecosistema in continua evoluzione, in cui clima, gestione agronomica e biodiversità interagiscono costantemente. La presenza di popolazioni così elevate di insetti di specie diverse pone nuove sfide ai viticoltori e ai tecnici, ma offre anche l’occasione per riflettere su strategie di monitoraggio e difesa, integrate e sostenibili.

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