BRA – Nella provincia di Cuneo l’agricoltura è «un autentico polmone verde». Con 45mila ettari di mais, 30mila di frumento tenero e 26mila ettari di vigneti, le coltivazioni possono assorbire oltre 2,3 milioni di tonnellate Co2 all’anno e rilasciare ossigeno, a conferma che il settore «svolge un ruolo positivo e attivo nel contrasto ai cambiamenti climatici».
La Coldiretti locale illustra così l’esito del convegno Dal campo alla tavola: facciamo luce sul nostro cibo, che si è svolto a Bra.
«È emersa con forza», è stato spiegato «una verità che i numeri confermano: l’agricoltura è il primo settore per capacità di riassorbire Co2 grazie alla gestione sostenibile dei suoli, alla presenza di colture estensive e arboree e all’ampliamento delle superfici forestali. Un ettaro di mais può assorbirne fino a 42 tonnellate all’anno, contribuendo in modo concreto alla cattura del carbonio e alla riduzione dei gas serra».
Quanto alle emissioni di gas climalteranti, nel quadro generale «l’industria incide per il 42%, i trasporti per il 23% e l’agricoltura per il 19%», e secondo Coldiretti il bilancio complessivo, per il settore, rimane positivo anche perché «ogni ettaro coltivato contribuisce inoltre alla salvaguardia della fertilità del suolo, rafforzando il ruolo dell’agricoltura come presidio ambientale e strumento concreto di contrasto al cambiamento climatico».
«È ora di riconoscere», commenta Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo «il valore ambientale del lavoro nei campi. Gli agricoltori non solo producono cibo, ma assorbono Co2, migliorano la qualità dell’aria e proteggono il territorio. Serve una politica che valorizzi questo contributo, premiando chi custodisce i suoli e contribuisce al bilancio climatico del Paese». «Dalla Granda – aggiunge Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Cuneo – arriva un messaggio chiaro: l’agricoltura è la prima alleata dell’ambiente. La capacità di assorbimento dei terreni agricoli e forestali è la risorsa più concreta che abbiamo per la neutralità climatica, e va sostenuta con strumenti certi e riconoscimenti adeguati».
