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Addio al maestro Vessicchio, direttore d’orchestra, compositore e amante delle Langhe [video]

Lo scorso giugno, al castello di Grinzane, aveva parlato del potere della musica, l'ultima testimonianza di un legame stretto con le Langhe

Addio al maestro Vessicchio, direttore d'orchestra, compositore e amante delle Langhe [video]

IL RICORDO – Il maestro Peppe Vessicchio è morto oggi, 8 novembre, a Roma.  Lo ha reso noto l’ospedale San Camillo Forlanini dov’era ricoverato in rianimazione per una polmonite interstiziale precipitata rapidamente, con complicanze severe. I funerali si svolgeranno in forma privata, mentre la famiglia chiede riserbo.

Chi era

Compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore tra i più amati e riconoscibili del panorama italiano, noto per la sua grande sensibilità musicale e la capacità di unire tradizione e innovazione, la bacchetta più amata del festival di Sanremo, Beppe Vessicchio era nato a Napoli il 17 marzo 1956. Nella sua carriera ha collaborato con i più grandi nomi italiani e internazionali, da Gino Paoli a Roberto Vecchioni, da Zucchero a Ornella Vanoni.

A Sanremo ha vinto per quattro volte come direttore d’orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel (‘Sentimento’), nel 2003 con Alexia (‘Per dire di no’), nel 2010 con Valerio Scanu (‘Per tutte le volte che’) e nel 2011 con Roberto Vecchioni (‘Chiamami ancora amore’).  Ha diretto anche al Cremlino per un omaggio a John Lennon, ha guidato il progetto ‘Rockin’1000’, la più grande rock band del mondo, ha ricoperto per diversi anni il ruolo di direttore musicale ed insegnante di musica nel talent “Amici” di Maria De Filippi. Da marzo 2026 era atteso in tour teatrale con Ron.

Langhe e Roero

Da anni il maestro era molto legato alle colline Unesco. Lo scorso giugno, era stato ospite al castello di Grinzane del Food and wine tourism forum, dove aveva raccontato le potenzialità del metodo Freeman anche con riferimento alla vite: «Tutto vibra. Ogni cosa, visibile o invisibile, ha una sua frequenza. Anche il vino», ha spiegato Vessicchio. «Ed è proprio su questa idea che si fonda il metodo Freeman. Le parole che compongono l’acronimo — ‘frequenze’ e ‘musica armonico naturale’ — racchiudono la sua essenza: ottenere una risposta dagli organismi biologici attraverso il suono».

Ecco l’intervista video che aveva rilasciato a Gazzetta d’Alba:

Tra gli altri legami con il territorio, era stato presidente del Festival della canzone della canzone del tartufo a Montà, si era esibito al Sociale per Banca d’Alba ed era, nel Monferrato, cittadino onorario del Comune di Rocchetta Tanaro.

redazione

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