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Condannato a otto anni il figlio dell’anziana: «Mi minacciava, avevo paura di perdere il lavoro»

Una donna di 40 anni, madre di due figli, ha raccontato in aula le violenze subite dal figlio dell’anziana che assisteva. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a otto anni di reclusione dal Tribunale di Asti.

«Mi minacciava, avevo paura di perdere il lavoro»

di Elisa Rossanino

IN TRIBUNALE – «Mi minacciava, avevo paura di perdere il lavoro», ha raccontato in aula una donna di 40 anni madre di due figli costretta a subire le violenze del figlio dell’anziana che assisteva in città. Per mesi aveva dovuto sottostare alle angherie di un uomo, oggi recluso nel carcere Le Vallette (dove sta scontando un’altra pena), fino alla sentenza di condanna letta nei giorni scorsi dal presidente del collegio Alberto Giannone nelle aule del Tribunale di Asti: otto anni di reclusione e il pagamento di una provvisionale di 25mila euro. Il pubblico ministero, Davide Greco, ne aveva chiesti dieci.

La difesa e la sentenza

«Il giudice non ha creduto alla nostra versione dei fatti», commenta all’indomani il suo legale, l’avvocato Stefano Idem del foro di Torino che aveva sempre sostenuto l’innocenza del suo assistito annunciando la volontà di appellare la sentenza. In aula l’imputato aveva fatto leva sulle attenzioni date alla donna negli anni in cui lei prestava servizio in casa sua puntualizzando i numerosi regali fatti.

Le testimonianze e i precedenti

In aula, accanto al figlio, anche l’anziana madre chiamata a testimoniare sulla buona fede del 44enne ha dichiarato di non essersi mai accorta di nulla. Eppure J.B. era già noto alle Forze dell’ordine per alcuni reati commessi in precedenza e in quel periodo stava scontando ai domiciliari una precedente condanna.

L’imputato infatti era già stato arrestato dai Carabinieri per spaccio di sostanze stupefacenti e poi per violenza sessuale alcuni anni prima. Con l’ex badante, entrata nella casa dei genitori a fine dello scorso anno e oggi difesa dall’avvocata albese Silvia Calzolaro, aveva avuto una relazione sentimentale (confermata da entrambi), ma non ne aveva voluto accettare la fine. Erano iniziate così le minacce rivolte anche ai figli e al marito con cui la donna è separata in casa e le violenze proseguite nei primi mesi dell’anno fino a quando la donna aveva deciso di dire basta chiedendo aiuto a Mai+sole di Savigliano. All’associazione presente in aula e costituitasi parte civile con l’avvocata Elisa Anselmo andrà un indennizzo di mille euro.

Le parole dell’avvocata Calzolaro

Dalla vicenda emerge «una storia di miseria e di violenza proseguita anche in Tribunale dove l’uomo non ha mostrato alcuna pietà per la vittima e non ha proferito nessuna parola di scusa. Anzi ha proseguito a raccontare la sua versione dei fatti violentando ulteriormente la donna», commenta Silvia Calzolaro.

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