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Pellegrinaggio in Tunisia / Il diario di viaggio tra moschea, basilica e deserto

Pellegrinaggio in Tunisia / Il diario di viaggio tra moschea, basilica e deserto 47

testo di Valter Manzone, immagini di Ettore Colombo

TUNISIA – Ci sono viaggi che si misurano in chilometri. Altri che si misurano con le emozioni, la scoperta e la condivisione. Il pellegrinaggio dei lettori di Gazzetta d’Alba sulle orme di Sant’Agostino in Tunisia, organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi, è la perfetta sintesi di questi elementi.

I due gruppi di pellegrini – gialli e blu – dopo la colazione nell’albergo Movenpick di Sousse, nella mattinata di martedì 11 novembre, si sono mossi alla volta di Kairouan, macinando chilometri lungo strade non sempre agevolissime e sulle quali si affacciano bar improbabili e negozietti di prodotti locali e non.

Giunti nella città che è considerata la quarta città santa dell’Islam, la prima visita è stata alla moschea, edificio sacro che rappresenta un importante centro di culto e di apprendimento, ospitando al suo interno anche la madrassa, ovvero la scuola coranica.

Fondata nel 670 d.C., la moschea non è solo un luogo di preghiera, ma anche un simbolo della diffusione dell’Islam in Nord Africa. La sua importanza trascende i confini religiosi, diventando un punto di riferimento culturale e storico per la Tunisia e per il mondo arabo.

La grande moschea di Kairouan è caratterizzata da una maestosa architettura che riflette le influenze delle diverse epoche storiche che ha attraversato. La sua costruzione ha avuto inizio nel VII secolo e nel corso dei secoli ha subito numerosi ampliamenti e ristrutturazioni.

Dopo la visita, una rapida immersione nella vecchia medina di Kairouan che è una delle più autentiche e ben conservate in Tunisia. Ci si perde nei suoi vicoli stretti, si contratta nel souk e si scoprono tesori nascosti, come il misterioso pozzo Bir Barrouta dal quale il dromedario che ci gira intorno, tira su l’acqua dalla Mecca.

Un lungo tratto di strada, costellato da centinaia di fichi d’India, il più dei quali devastati dalla coccinillia, ci ha condotti al ristorante a Sbeitla, dove il gruppo blu giunge come “eterno secondo”  lasciando che sia la squadra con i fazzoletti gialli ad aprire la pista. Un pranzo gustoso e poi immersione nel parco archeologico omonimo.

Sbeitla, situata sul precipizio della crosta e della steppa della Tunisia centrale, è uno dei siti più imponenti delle rovine romane e bizantine. Qui si sono ammirati il capitolium, costituito da tre templi (Giove, Giunone e Minerva), i grandi bagni termali e l’anfiteatro, dove si era fermato anche Sant’Agostino, per uno dei Concili; vista anche la basilica di San Vitale, che conserva una magnifica fonte battesimale ricoperta di mosaici.

Con le jeep nel deserto

Poi di nuovo in bus alla volta di Tozeur, capitale del paese delle Palme. Dopo il pernottamento e la colazione partenza verso le oasi di montagna, con meta Chebika, ricca di sorgenti naturali e di paesaggi mozzafiato. Il quarto giorno (mercoledì 12 novembre) è iniziato mentre sorgeva un’alba incantevole sui tetti della ridente cittadina ai piedi della montagna.

I pellegrini sono saliti su una dozzina di Jeep 4×4 con direzione Chebika, una enorme oasi sulle montagne dell’Atlante. Con un faticoso trekking sui costoni dell’oasi, nel deserto del Sahara, abbiamo raggiunto uno spiazzo dal quale si dominava la vallata. La Messa concelebrata da monsignor Brunetti, da don Truglia, don Colombo e don Mollo, ha subito rapito i pellegrini. Mai canto quale Terra tutta da’ lode a Dio era più appropriato.

Anche i minuti di silenzio, hanno permesso a ognuno di entrare in contatto con la propria coscienza, al cospetto del Creatore. Poi di nuovo arrampicate e discesa per raggiungere la cascata d’acqua che permette la vita ai palmeti.

Sosta al bar e ripresa del cammino, verso l’oasi di Tamerza, che ha offerto uno spettacolo naturale, di uguale bellezza. Tornati sulle jeep, dopo 45 km di un percorso tipo Parigi-Dakar il gruppo è giunto, in pieno deserto, laddove sopravvive ancora il set cinematografico di Guerre stellari. Foto di gruppo, rientro in hotel, pranzo e finalmente un agognato riposo. Per ritemprare le forse in vista delle prossime tappe. In šāʾ Allāh, se Dio vuole.

IL VIAGGIO / Pellegrinaggio in Tunisia

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