ASTI – È un tema che Gazzetta d’Alba, per prima, ha affrontato e portato avanti, dando voce a lavoratrici, molte straniere, che percepiscono uno stipendio di poco superiore a cinque euro all’ora: quello delle addette al confezionamento degli iconici dolci Ferrero, servizio in parte esternalizzato alla Proteco di Castagnito, ex Gtpm, per la quale lavorano.
Dopo i presidi di fronte al “gigante buono” e alla ditta, con il sindacato Usb un gruppo di lavoratrici ha avviato una vertenza contro le due aziende: la Proteco e la Ferrero, in quanto quest’ultima al vertice della catena, che è un vero e proprio appalto. Ciò che si chiede è l’applicazione, anziché del contratto multiservizi (ritenuto, oltre che povero, inidoneo come mansione) di quello del settore della cooperazione alimentare.
Questa mattina, presso il tribunale di Asti, è in corso la prima udienza di fronte al giudice del lavoro chiamato ad analizzare la questione. Di fronte ai cancelli, fino a quando l’udienza non sarà sciolta, è presente un presidio di lavoratrici con l’Usb. Presenti, come sostegno, anche le attiviste del collettivo Non una di meno, Alba e Asti.
Il commento dei sindacalisti Usb
Da due anni, come Usb, denunciamo le condizioni economiche e contrattuali applicate in virtù di un accordo territoriale sottoscritto da Cgil Cisl e Uil, che hanno creato delle vere e proprie gabbie salariali. A nulla sono valsi i confronti e le mobilitazioni che si sono contrate in un muro di indifferenza eretto dalla cooperativa e dalla multinazionale.
Una difesa padronale che mira a mantenere inalterato la gabbia contrattuale e i vantaggi per le sole società. Oggi è un giorno storico per la provincia di Cuneo che vede finalmente il coraggio delle lavoratrici scontrarsi con un sistema di sfruttamento che da decenni rende poveri lavoratori di una provincia ricchissima. Le lavoratrici parteciperanno allo sciopero generale proclamato da Usb il 28 novembre in piazza a Torino e alla grande manifestazione nazionale del 29 novembre a Roma.
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