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20 posti letto in più grazie a un lascito

Una veduta della casa di riposo Valentino Ravone.

SANTO STEFANO BELBO La ristrutturazione dei locali al primo piano della casa di riposo “Valentino Ravone” è il primo degli incarichi affidati dall’Amministrazione comunale al Collegio commissariale dell’Ipab (Istituzione di pubblica assistenza e beneficenza). «Il progetto – spiega il sindaco Luigi Icardi – è parte integrante del nostro programma elettorale e permetterà il recupero degli spazi, precedentemente utilizzati dall’Asl e ora dismessi, con la creazione di una serie di posti letto in regime di residenza assistenziale alberghiera, dotati di angolo cottura e già modulati per diventare, in futuro e in caso di necessità, posti in regimedi residenza sanitaria assistenziale ». La realizzazione di questo intervento consente di dare una risposta diretta alla crescente richiesta di accesso alla struttura santostefanese anche da parte di soggetti che abbiano necessità del solo trattamento alberghiero. «Rappresenta – continua il primo cittadino – un progetto lungimirante per la tutela della salute dei nostri compaesani e, anche dal punto di vista economico, risulta vantaggioso sia per i nuovi ospiti, che beneficeranno di rette più leggere, sia per la casa di riposo che potrà applicare maggiori economie di scala». Il Collegio commissariale ha già avviato la procedura di appalto in base al progetto esecutivo dell’importo complessivo di 837.101,68 euro. «L’opera – sottolinea la presidente Anna Forno Gallina – è interamente finanziata con un lascito testamentario in favore del nostro ente da parte di Ida Maria Besenval, già ospite della casa di riposo. Grazie a questo gesto altamente generoso, la nostra struttura disporrà, verosimilmente verso la fine del 2013, di un nuovo modulo abitativo destinato all’utenza della Valle Belbo e che andrà a integrare, in modo decisamente innovativo, l’attività socioassistenziale ». Con l’imminente ristrutturazione dei locali verranno realizzate piccole unità autonome e indipendenti, atte a ospitare persone anziane autosufficienti. Nel dettaglio, il progetto prevede venti posti letto in sei camere doppie e otto singole, tutte dotate di servizi igienici privati e angolo cottura, un bagno assistito e un servizio igienico comune, un soggiorno con sala da pranzo e cucina, un deposito per archivio, carrozzine, spazzatura, carrelli pulizia e un’area a uso sacrestia. «La soluzione di progetto adottata – conclude la presidente Forno – è ispirata, in via prioritaria, dall’adeguatezza alle esigenze degli utenti che vivranno all’interno della struttura e del personale di servizio, in modo da garantire il più possibile i requisiti di accessibilità, vivibilità e fruibilità degli spazi per poter soddisfare le esigenze fisiche, psicologiche, sociali e di informazione degli ospiti. Sono anche pienamente rispettate tutte le disposizioni in materia di sicurezza antincendio, elettrica e del risparmio energetico, nonché la normativa in materia di presidi socio-assistenziali e di barriere architettoniche».

Fabio Gallina

BENEFATTRICE Chi era Ida Maria Besenval

Nata a Santo Stefano Belbo il 28 marzo 1914, Ida Maria Besenval entrò nella casa di riposo “Valentino Ravone”, insieme alla sorella Emma, a metà del 2005. Entrambe erano nubili e senza figli. Emma, più giovane di un anno, morì pochi mesi dopo, nel dicembre del 2005. Ida Maria scomparve a quasi 96 anni il 5 febbraio del 2010.

f.g.

Una veduta della casa di riposo Valentino Ravone.
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