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Alluvione ’94, Cirio chiederà a Renzi di sbloccare i fondi attesi dalle aziende cuneesi alluvionate

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ALBA Dopo l’importante passo in avanti sulle agevolazioni concesse dal Governo italiano alle aziende rimaste colpite dall’alluvione del novembre 1994, scaturito dalla decisione presa alla vigilia di Ferragosto dalla Commissione europea alla Concorrenza di non richiedere più la restituzione dei benefici fruiti per le catastrofi che si sono verificate più di 10 anni prima, venerdì 25 settembre, – Confindustria Cuneo ha organizzato presso la sua sede di Alba un incontro con l’europarlamentare Alberto Cirio per fare il punto sulla situazione e individuare una strategia comune per estendere i benefici derivanti dal provvedimento comunitario a tutte le imprese ancora coinvolte.

La situazione è più positiva rispetto a pochi mesi fa – sottolinea l’eurodeputato Alberto Cirio – perché abbiamo la certezza che le aziende che hanno ricevuto le agevolazioni non dovranno restituirle e che quelle che sono ancora in contenzioso per vedersele riconosciute avranno la possibilità di pretendere un trattamento paritario, invocando il medesimo beneficio. Sono convinto, però, che lo sviluppo di questa situazione vada discusso al tavolo del Governo nazionale, prima ancora che la giustizia si esprima, perché questo è un tema che merita una soluzione politica, affinché tutte le aziende che hanno subito le gravi conseguenze dell’alluvione possano ricevere uguale sostegno nel tempo. Insieme a Confindustria Cuneo mi farò tramite di questa convinzione, cogliendo già nei prossimi giorni l’opportunità della presenza del premier Renzi ad Alba, per l’inaugurazione della Fiera del Tartufo“.

Al centro dell’indagine – ormai conclusa – dell’Unione europea c’erano anche le misure adottate dal Governo italiano in relazione all’alluvione del 1994 che, oltre a non essere state notificate alla Commissione prima della loro attuazione, consentivano alle imprese colpite di ridurre del 90% le imposte, i contributi previdenziali e i premi assicurativi obbligatori, rischiando di tradursi di fatto in aiuti di Stato incompatibili con la normativa comunitaria in quanto, non essendo commisurati al valore effettivo del danno subito, falsavano la concorrenza con le aziende di altri Paesi europei. La delicata vicenda aveva preso una piega favorevole dopo che l’eurodeputato Cirio, sollecitato da Confindustria, aveva spiegato a Bruxelles che le agevolazioni richieste dalle aziende cuneesi alluvionate erano un legittimo risarcimento del danno subito, peraltro documentato nelle domande presentate.

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