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Acna: la Valle Bormida vuole certezze sulla bonifica

Acna: la Valle Bormida vuole certezze sulla bonifica

 SALICETO C’è un agricoltore di Saliceto che, da quando nella zona si è tornato a parlare di inquinamento legato all’ex Acna, non riesce più a vendere le patate sui mercati liguri. Proprio come accadeva ai produttori vinicoli oltre 40 anni fa. Il caso (emblematico) è stato segnalato venerdì sera dal sindaco Enrico Pregliasco nell’incontro sulla situazione del sito di Cengio organizzato dal Comune e dall’Associazione lavoratori Acna. «La vicenda non è chiusa. Dal sito, talvolta, arrivano ancora nebbioline e odori fastidiosi. Non è accettabile che ciò accada a sette anni dall’annuncio della chiusura della bonifica», ha detto Pregliasco.

Al centro dell’incontro, oltre alle note vertenze su bonifica e danno ambientale, c’è stata soprattutto la questione della cosiddetta area Merlo, un terreno di circa 3 ettari vicino al sito, nel quale è stato riscontrato inquinamento nel percolato riconducibile alle lavorazioni dell’Acna. Il terreno è stato ceduto da Eni-Syndial a un’impresa edile del posto nel 2001, quindi ad Acna chiusa e in piena gestione commissariale. Sull’inquinamento, confermato dalla Regione Liguria nei mesi scorsi in seguito a un’interrogazione del Movimento 5 stelle, la Provincia di Savona ha emesso un’ordinanza in cui dichiara che la contaminazione è “figlia” dell’Acna, ma Syndial ha impugnato il provvedimento di fronte al Tar della Toscana.

«I liquami inquinati che abbiamo trovato fuori dal sito lo scorso anno a luglio e novembre e il caso dell’area Merlo dimostrano che i muri di contenimento non tengono», ha affermato l’assessore di Camerana Pier Giorgio Giacchino, referente dei Comuni per la vicenda Acna. «Abbiamo due obiettivi. Arrivare a una bonifica certa e controllata dal territorio e al risarcimento ambientale. Questa sera vedo la stessa energia di 30 anni fa, quando è iniziata la nostra battaglia», ha proseguito Giacchino.

Sull’inquinamento dell’area Merlo, Syndial ha posizioni diverse e precisa: «A fronte delle rilevazioni ambientali di aprile e maggio 2016, Syndial si è attivata tempestivamente, per spirito di collaborazione e in quanto titolare dell’iter di bonifica delle aree limitrofe di sua proprietà, all’attuazione di misure di prevenzione per intercettare la contaminazione». La società dell’Eni proprietaria del sito ex Acna aggiunge: «La situazione è sotto controllo. I monitoraggi mensili hanno individuato in corrispondenza dell’area Merlo sporadiche concentrazioni residue di clorobenzene, tali da non comportare impatti significativi sulla qualità del fiume, le cui acque rimangono entro standard di qualità buona. Inoltre, anche gli esiti dei recenti monitoraggi delle acque confermano l’assenza di apporti di composti contaminanti lungo tutto il perimetro del sito. Pertanto, si può affermare che è da escludere un apporto dal sito ex Acna verso l’area esterna».

Alla riunione di Saliceto erano presenti anche i deputati Mariano Rabino e Mino Taricco, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Mauro Campo e (collegato via Skype) l’europarlamentare Alberto Cirio, che ha annunciato di voler promuovere un incontro tra le due Regioni. Taricco e Rabino hanno sottolineato la disponibilità della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti (che a settembre ha ricevuto i sindaci a Roma) a effettuare un sopralluogo in Valle Bormida.

Corrado Olocco

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