ASTI Due donne, di cui una invalida civile al 100 per cento per problemi psichici, venivano sfruttate per la prostituzione da un’altra donna che è finita in carcere nei giorni scorsi e si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. La Polizia giudiziaria di Asti ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere rintracciandola nella sua abitazione dove si prostituiva e faceva prostituire le altre donne.
Le indagini – delicate ed articolate- sono state dirette dal Pm Fiz a partire dal febbraio 2019, subito dopo la preoccupante segnalazione raccolta dalla Polizia giudiziaria sul conto della disabile. Le indagini sono state condotte con la massima speditezza sentendo numerosi i testimoni e tramite accertamenti sui siti internet per escort oltre che con servizi di osservazione e altre operazioni tecniche. È emerso che la donna arrestata, dopo aver intrapreso una relazione amicale con la persona disabile, l’avesse poi indotta al meretricio con la prospettiva di facili guadagni. L’indagata si premurava quindi di ricercare i clienti e di trattenere parte dei proventi delle prestazioni sessuali e, addirittura la picchiava.
