Il Bastian contrari assume opinioni spesso divergenti da quelle della maggioranza. Vive di un pensiero libero, critico e eterodosso, di cui oggi sentiamo tremendamente il bisogno. Questa rubrica è fatta da voi e per voi che in fondo almeno una volta nella vita avete sognato di essere il Conte di San Sebastiano che nella battaglia dell’Assietta disubbidì all’ordine di ripiegare e con i suoi eroici granatieri concorse alla vittoria.
E allora scrivete a Bastian contrari (posta.gazzetta@stpauls.it) e raccontatemi la vostra “eresia”. Sarà lo spunto per i miei corsivi.
Vostro Bastian.
4 novembre 2025
Bastian contrari |
La manovra finanziaria governativa ignora l’emergenza climatica che caratterizza da anni il nostro Belpaese, applicando tagli di risorse pari a 376,7 milioni di euro per il competente Ministero dell’ambiente. Scendono i fondi per la tutela delle risorse idriche, per il miglioramento della qualità dell’aria, per la diversificazione delle fonti energetiche. Parimenti, secondo recenti dati dell’Ispra, si continua a divorare suolo: nel 2024 le costruzioni sono aumentate del 15,6%, con una nuova cementificazione pari a 230mila metri quadrati al giorno. Pagheremo cara questa supponenza verso il creato, madre terra presenterà il conto a questo predatorio modello di sviluppo. Dal momento che «Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, la natura non perdona mai». |
28 ottobre 2025
Bastian contrari |
Alba è la capitale italiana per l’arte contemporanea 2027. «Il progetto si distingue per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa, attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Si radica in una tradizione d’avanguardia che negli anni ha trasformato il territorio in laboratorio creativo, proiettandosi verso il futuro con iniziative destinate a diventare appuntamenti fissi nel panorama artistico nazionale e internazionale». È quanto si legge nelle motivazioni. A far premio è ancora la capacità di osare, in una terra che nell’azzardo, metaforico e reale, ha visto la sua capacità di riscatto: dalla Langa dei giugarela e della malora, cantata da Beppe Fenoglio, fino agli odierni reiterati successi anche culturali. |
21 ottobre 2025
Bastian contrari |
I più recenti dati dell’Istat riguardo alla produzione industriale fotografano l’ennesima flessione. Meno 2,4 per cento ad agosto e meno 2,7 per cento su base annua: il trentunesimo calo durante i trentaquattro mesi dell’attuale Governo. In sintesi, siamo un Paese in piena deindustrializzazione, al di là delle favole di regime. Il Pil cresce con il contagocce mentre l’inflazione, quella reale e misurabile dal carrello della spesa, logora sempre di più i bassi stipendi degli italiani. Cresce l’occupazione, rilanciano nello storytelling di palazzo Chigi, anche se ci si dimentica di puntualizzare che si tratta di lavori precari e spesso sottopagati. Intanto, la pressione fiscale è da record: 42,8%. E le tasse continuano a pagarle in maggioranza dipendenti e pensionati. Mentre i poveri salgono a 5,7 milioni. Viva l’Italia! |
14 ottobre 2025
Bastian contrari |
Tutto è meglio rispetto alla quotidiana carneficina vista a Gaza, ma questa pax americana, che profuma di dollari per la ricostruzione, procrastinando sine die il sacrosanto diritto all’autonomia del popolo palestinese, non convince. Intanto a denunciare l’ignavia dei nostri Governi occidentali è intervenuto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin: «Non basta dire che è inaccettabile quanto avviene e poi continuare a permettere che avvenga». E ha continuato: «È diritto di chi è attaccato difendersi, ma anche la legittima difesa deve rispettare il parametro della proporzionalità; persone uccise mentre cercavano di raggiungere un tozzo di pane: è ingiustificabile ridurre le persone a vittime collaterali». Un invito a tornare umani. Sperando che la fragile tregua di questi giorni diventi vera pace. |
7 ottobre 2025
Bastian contrari |
Campo largo o campo santo? Al di là del sarcasmo sulla sconfitta del centrosinistra nelle recenti elezioni regionali marchigiane, il dato più preoccupante risulta l’ennesima maggioritaria astensione dalle urne. Siamo davanti a un fenomeno ormai cronico che mette in discussione, per i numeri con cui si manifesta, la stessa definizione di democrazia. Ma la reazione della politica nella sua totalità è una tacita rassegnazione, a certificazione di un complessivo fallimento. Infatti, nessuno più s’interroga a fondo sulle ragioni che provocano una tale e così evidente perdita di fiducia nelle istituzioni; e, ancora peggio, nessuno fa proposte credibili per riportare al voto chi ha smesso di crederci. Una classe dirigente mediocre e autoreferenziale, sideralmente distante dall’interesse superiore del nostro Paese. |

