
PROGRAMMA I Catari e Monforte: una vicenda millenaria, alla quale il paese di Langa torna a dedicare una rievocazione storica. Le prime edizioni risalgono agli anni tra il 1979 e il 1982: nelle serate di venerdì 2 e sabato 3 settembre il paese tornerà al 1028, quando il gruppo di eretici (uno dei primi, in seguito sarebbero stati chiamati anche Albigesi) fu catturato e poi portato a Milano dove molti membri subirono il rogo.
Dietro l’organizzazione c’è, ora come allora, Adolfo Ivaldi: «In paese si respira un grande entusiasmo, abbiamo coinvolto circa 150 comparse, tutte monfortesi. Sembra incredibile, ma ora i discorsi che si ascoltano nei bar vertono sui Catari e sull’eresia. Ognuno dice la sua, come di solito accade con il calcio. E pensare che, cinquant’anni fa, nessuno conosceva la vicenda. La spinta per riprendere la rievocazione è arrivata con la pubblicazione del libro di Maurizio Rosso Il castello dei Catari e la realizzazione del film Bogre (in lingua d’oc, bulgaro, riferito ai bogomili, da cui derivò il catarismo, ndr) di Fredo Valla».
Come spiega Ivaldi, «le prime notizie le ebbi da un libro di Domenico Garelli, torinese con casa a Monforte, che riporta quanto incontrato negli archivi milanesi e della Chiesa. Ci sono stati studi e approfondimenti successivi, anche grazie a Giorgio Barberi Squarotti, il quale aveva una casa in paese. Pare che i Catari di Monforte siano stati i primi a essere mandati al supplizio. Il numero è incerto: c’è chi dice trenta e chi trecento, nessun documento ne fa menzione, nemmeno quanto riportato dal contemporaneo Landolfo Seniore». Una vicenda complessa e la rievocazione servirà a renderla di facile comprensione.
Il primo appuntamento si è tenuto domenica con l’inaugurazione della mostra fotografica sul dietro le quinte del film di Valla, che resterà visitabile fino al 14 settembre, con apertura nei fine settimana dalle 15 alle 19. Il giorno successivo sono stati premiati i ragazzi della scuola media che hanno lavorato sul poemetto incompiuto di Giovanni Berchet Il castello dei Catari. Questa sera, martedì 30, alle 21.30, nell’auditorium Horszowski il cantautore Cesare Malfatti, nipote del Garelli, propone con Chiara Castello dei brani ispirati alle canzoni catare. Una decina di componimenti, intervallati da spiegazioni volte a inquadrare storicamente gli avvenimenti.
Mercoledì 31, alle 21, nella confraternita di Sant’Agostino si terrà la presentazione del libro Monforte d’Alba. Storia di un’eresia, edito da Aragno. Il volume contiene il testo di Garelli e l’aggiunta di contenuti di Fredo Valla e Adolfo Ivaldi, oltre al disco di Malfatti. Sono presenti, inoltre, le descrizioni dei monumenti e delle chiese di Monforte, con le foto in bianco e nero di Bruno Murialdo. Durante la serata, gli interventi saranno intervallati dalla musica di Valter Porro.
Dopo le prove generali di giovedì, la rievocazione storica andrà in scena alle 21.30 di venerdì e sabato. Il paese sarà chiuso al traffico e illuminato con torce. Spiega Ivaldi: «In questi mesi abbiamo imbastito un canovaccio, insceneremo vari episodi della vita catara in piazza Umberto I, a metà del centro storico e nell’auditorium Horszowski, dove avrà luogo il supplizio finale. Lo spettacolo includerà cortei, parti recitate e spiegazioni storiche. Il dispendio di forze è stato enorme, c’è chi si è occupato dei testi, chi della regia, della colonna sonora, dei costumi. Sarà anche una maniera per spiegare come questa eresia, che tramite la contrapposizione tra bene e male mirava a denunciare la corruzione e il decadimento dei costumi della Chiesa, si diffuse su larga scala, dalla Bulgaria alla Francia meridionale». Tutti indosseranno costumi d’epoca e gli attori manterranno la dizione del tempo.
Domenica, alle 17.30, nel teatro comunale saranno premiati i vincitori del premio “Monforte d’Alba award-Il coraggio dell’eresia”: si tratta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e del sindaco di Carema, Fulvio Vairos: una metropoli e un piccolo borgo. Come spiega Ivaldi: «A Sala abbiamo riconosciuto il coraggio di aver organizzato l’Expo nel 2015 in mezzo a tante difficoltà. Vairos amministra un Comune dove la viticoltura è eroica. In generale, se un sindaco vuole fare bene, deve essere un po’ eretico».
Alla sera, alle 20.30, in piazza Fratelli Vola la Pro loco servirà la cena catara. Il menù (costo: 25 euro) comprende piatti a base di verdure e pesce, rispettando gli ingredienti conosciuti nell’Europa di allora. Per partecipare occorre prenotarsi al 366-90.74.522 e indossare un abito dell’epoca, fornito dagli organizzatori a chi ne fosse sprovvisto.
Il sindaco Livio Genesio commenta: «La manifestazione sarà biennale, ma ogni anno organizzeremo qualcosa. In programma abbiamo anche visite oltralpe alla ricerca dei centri catari. E naturalmente puntiamo alle celebrazioni del 2028, quando correranno i mille anni. Sono stati mesi di lavoro e grande impegno per far conoscere un episodio fondamentale per la storia del nostro Comune. Hanno già confermato la loro presenza alcuni studiosi e amministratori provenienti dalla Catalogna».
Davide Barile
