
TORINO Sono 154 le domande pervenute per il bando regionale da 3 milioni di euro per il mantenimento e lo sviluppo delle botteghe dei servizi in aree montane, nei Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti: 64 provengono dalla provincia di Cuneo, 42 dal Torinese, 17 dal Verbano Cusio Ossola, 16 dall’Alessandrino, 8 dal Biellese, 4 dalla provincia di Vercelli e 3 dall’Astigiano. Ora le domande saranno esaminate da un comitato di valutazione, composto da rappresentanti di Finpiemonte e Regione. Il contributo massimo previsto per ogni domanda è di 50mila euro, di cui 30mila per investimenti e 20mila per spese di gestione. Entro metà febbraio sarà comunicato l’esito dell’istruttoria.
Le botteghe dei servizi sono esercizi commerciali di prossimità per la vendita al dettaglio di beni alimentari e di prima necessità, in cui si integrano attività di informazione per la cittadinanza: in sostanza veri e propri terminali per la pubblica amministrazione sul territorio e nel contempo esercizi che svolgono altri servizi utili a migliorare la qualità di vita dei residenti.
Soddisfazione per l’esito del bando è stata espressa dal presidente della Regione Alberto Cirio e dal vicepresidente ea assessore alla Montagna, Fabio Carosso: «Il numero elevato di domande pervenute significa che vi è grande interesse per una montagna in cui sia possibile vivere tutto l’anno, non solo d’estate o d’inverno per lo stagione sciistica. Da parte della Regione vi è molta attenzione: ricordiamo il bando per la residenzialità (10 milioni a favore di chi si trasferisce dalla città alla montagna), quello sulle scuole (oltre 600mila euro), il riparto dei fondi destinati alle Unioni montanr ( 10,7 milioni), l’avvio del percorso per una strategia condivisa con tutti coloro che vivono la montagna e che sia in grado di intercettare fondi europei e nazionali. Tutti interventi che hanno come obiettivo ridare nuove prospettive alle zone montane, evitare la desertificazione del territorio e valorizzarne i punti di forza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico».
La pubblicazione del bando è stata preceduta da un’indagine conoscitiva avviata dalla Direzione regionale dell’Assessorato per mappare le aree carenti di servizi e le zone di maggior fragilità economica, sociale e territoriale. Dall’indagine, che ha interessato 440 Comuni montani con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, sono emerse informazioni utili sui servizi alla popolazione e sugli esercizi commerciali presenti sul territorio.
