
ENTI LOCALI Cambiano le norme per la fusione dei Comuni. D’ora in avanti sarà necessario che la maggioranza dei cittadini di ogni singolo centro coinvolto nella consultazione referendaria, sia d’accordo. Solo in questo caso l’iter potrà proseguire. Lo ha deciso il Consiglio regionale, approvando il Ddl di modifica all’attuale normativa. «Questa è una legge molto attesa dai piemontesi, che punta a una maggiore democrazia nel processo di fusione dei Comuni», ha spiegato il relatore del provvedimento Andrea Cane (Lega). Il gruppo della Lega, per voce dei consiglieri Alberto Preioni, Matteo Gagliasso e Riccardo Lanzo, ha sottolineato la necessità di «Portare avanti l’autodeterminazione dei territori. Siamo rappresentanti dei cittadini e stiamo dando loro la possibilità di esprimersi».
«Prendiamo atto della volontà della maggioranza, ma il vero problema per i piccoli Comuni è avere l’agibilità amministrativa per affrontare la complessità delle materie», ha spiegato Domenico Ravetti (Pd), mentre per Carlo Riva Vercellotti (Fdi) “è doveroso sentire le popolazioni, come prescrive la Costituzione. Le fusioni vanno bene se nascono da una scelta popolare e non per volontà della maggioranza di un Consiglio comunale». «Con questa legge arriva a compimento un percorso. Dobbiamo conciliare due esigenze: il rispetto della volontà popolare e le problematiche degli amministratori locali», ha dichiarato Giorgio Bertola (Europa verde). «Siamo d’accordo sul provvedimento. La legge è stata utilizzata per risolvere alcune problematiche dei Comuni, ma senza un coinvolgimento e una giusta informazione della popolazione», ha sottolineato Sean Sacco (M5s). Per Paolo Ruzzola (Fi), «andiamo a sanare delle criticità di una legge che non coinvolgeva realmente la popolazione, perché il responso dei cittadini poteva essere ignorato».
«La nuova legge rappresenta una novità in quanto valorizza e rispetta la volontà della popolazione, che deve essere un elemento prevalente rispetto alle altre valutazioni da compiere», ha commentato la presidentessa dell’Anpci (Associazione nazionale piccoli Comuni) Franca biglio.
Nelle Langhe l’unica fusione finora concretizzata riguarda Santo Stefano Belbo e Camo, diventati un solo Comune nel 2018, mentre nelle scorse settimane la sindaca di Santo Stefano Roero Giuseppina Facco non ha escluso una fusione tra il suo paese e uno dei centri confinanti.
