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Ad Alba le colonne sonore del cinema con il festival di Uto Ughi per i giovani

Ad Alba le colonne sonore del cinema con il festival di Uto Ughi per i giovani 1

ALBA Domenica 26 novembre, nella Chiesa di San Domenico continuano gli appuntamenti dedicati alla grande musica con il Festival Uto Ughi per i giovani da La santità sconosciuta. Dopo l’evento di apertura del 10 novembre per celebrare i 40 anni della fondazione Ferrero e il concerto all’abbazia di Staffarda nella chiesa albese si terrà un concerto per orchestra d’archi e bandoneon, con Gli archi emsemble e Mario Stefano Pietrodarchi in uno spettacolo che propone un repertorio di musiche da film e colonne sonore, da Piazzolla a Rota a Morricone.

Ad Alba le colonne sonore del cinema con il festival di Uto Ughi per i giovani
Mario Stefano Pietrodarchi

Ingresso libero su prenotazione chiamando ai numeri 340-68.56.173 e 347-80.72.022.

Non solo musica, ma anche arte

Il 24 novembre, alle 17.30, sarà ammirabile, sempre nella chiesa di San Domenico ad Alba, l’opera di Franco Mazzucchelli. Pittore e scultore milanese, vanta numerose collezioni museali tra le quali spicca quella del centre Georges Pompidou di Parigi e nel 2022 è stato insignito del premio alla carriera Alfredo d’Andrade prize 2022 in defense of cultural heritages values.

Mazzucchelli è noto già nella prima metà degli anni Sessanta per le inconsuete e artisticamente innovative sculture gonfiabili in Pvc, caratterizzate da grandi dimensioni e forme complesse ed enigmatiche, simbolicamente abbandonate dall’artista in luoghi incontaminati o alieni dall’arte (dalle spiagge alle periferie, ai parchi urbani) trascendendo il concetto di opera quale manufatto squisitamente artistico e proponendo, piuttosto, una interazione tra oggetto, ambiente ed essere umano.

In una simile dinamica rientra il progetto pensato da Mazzucchelli per la chiesa di San Domenico, con un colloquio tra architettura medievale e arte contemporanea che si arricchisce di una valenza simbolica attraverso l’idea di una grande spirale sospesa nelle alte volte della navata centrale a condurre il visitatore – non soltanto visivamente – verso l’abside e la sua luce, e dove un grande e contemporaneo tabernacolo gonfiabile color oro si erge contraddistinguendosi quale fondale visivo, concettuale e simbolico del grande progetto.

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