
ALBA Venerdì 17 e sabato 18 novembre nel centro storico di Alba si svolgeranno le riprese cinematografiche del film Trifole diretto dal giovane regista Gabriele Fabbro, con la società Cinefonie Scarl per la fondazione Film Commission Torino Piemonte. Interpreti gli attori Margherita Buy, Umberto Orsini e Ydalie Turk.
Per esigenze cinematografiche, saranno occupati 10 stalli di parcheggio in via Accademia, dalle 6 di venerdì 17 alle 16 di sabato 18 novembre.
Una favola in alta Langa
Un film scritto da due giovani professionisti che si sono innamorati delle Langhe, anche se le loro origini sono altrove, e che hanno scelto di raccontare prima di tutto le persone, i loro legami, il rapporto viscerale con la terra e l’importanza di proteggerla.
Da una decina di giorni, in alta Langa, sono in corso le riprese di Trifole, una coproduzione internazionale che vede in prima linea la torinese Cinefonie, sotto l’egida di Film commission Torino Piemonte.
Martedì scorso, 7 novembre, il progetto è stato presentato al castello di Grinzane, attraverso le parole dei suoi protagonisti. Prima di tutto, il regista Gabriele Fabbro, milanese, classe 1996, alla sua seconda opera per il grande schermo.
Oltre a essere il regista di Trifole, Fabbro ne è anche cosceneggiatore, insieme a Ydalie Turk, giovane attrice sudafricana, che interpreta anche la protagonista del film. Dopo essersi conosciuti a Los Angeles, dove hanno frequentato la stessa accademia di cinematografia, per loro è iniziato un percorso di collaborazione.
Alla presentazione hanno partecipato anche gli altri due protagonisti del cast: Margherita Buy e Umberto Orsini, tra i nomi di punta del panorama cinematografico e teatrale italiano, arrivati in Langa per le riprese, che dureranno all’incirca due settimane.
Girato interamente sul territorio, la prima parte del lavoro si concentra in alta Langa, da Roddino a Somano, mentre per la seconda parte la troupe si sposterà ad Alba, con un’incursione all’Asta del tartufo, che si è svolta questa domenica.
Hanno partecipato alla presentazione anche le imprenditrici Sandra Vezza ed Elena Miroglio, che hanno sostenuto la produzione.
Ma che cosa spinge due giovani sceneggiatori a pensare a un film ambientato nelle Langhe? A rispondere è stato Fabbro: «Come molte persone, sono arrivato qui attratto dalla cucina locale e dalle sue eccellenze. Poi, dopo aver incontrato alcune persone del posto, ho realizzato che c’era molto altro. In particolare, mi ha colpito la centralità della natura: vivo a Los Angeles da sette anni, un luogo in cui la natura è passata in secondo piano. Sono venuto a conoscenza della battaglia dei trifolao per piantumare alberi, mentre nel mondo accade troppo spesso il contrario. Per due anni, ho raccolto memorie di uomini e donne di Langa che hanno accettato di condividere con me una parte di loro e che non posso fare altro che ringraziare. Con Ydalie Turk, che ho coinvolto nel progetto da subito, abbiamo iniziato a lavorare sulla storia».
La protagonista si chiama Dalia, interpretata per l’appunto da Turk: è una giovane donna figlia di un padre inglese e di una madre italiana, che vive a Londra e che viene convinta dalla madre a partire per l’Italia, così da assistere il nonno.
Nei panni della madre, Marta, c’è Margherita Buy, mentre Orsini interpreta Igor, il nonno, che è proprio un trifolao. «Immaginatevi una favola ambientata tra le colline, con al centro la ricerca di un grande tartufo», ha precisato il regista.

Immancabile a Grinzane la presenza di Birba, cane da tartufi di 13 anni, che per l’occasione è diventata attrice, interpretando il ruolo del fedele tabui di Orsini. La cagnolina non è nuova al grande schermo: è già stata protagonista del documentario The truffle hunters, pluripremiata produzione del 2020 che ha raccontato i trifolao di Langa. Nei panni di sé stessa, in quell’occasione Birba ha commosso il pubblico internazionale per il rapporto con il suo padrone, il roddinese Aurelio Conterno, scomparso l’anno dopo.
Terminate le riprese, girate in inglese per una produzione che punta prima di tutto al mercato americano, a dicembre inizierà la postproduzione. L’obiettivo è presentare Trifole alla prossima edizione del Festival di Venezia, per poi proiettarlo nelle sale attorno a dicembre e in seguito sulle piattaforme di distribuzione.
La produzione coinvolge all’incirca quaranta persone, di cui trenta piemontesi. E ogni fase è attenta al concetto di sostenibilità, tanto da ottenere la certificazione carbon neutral, proprio per la riduzione delle emissioni nella fase di lavorazione del film.
Francesca Pinaffo
