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La Misericordia albese in Toscana: «Siamo qui per dare il nostro contributo, come i volontari toscani ci aiutarono nel 1994»

La Misericordia albese in Toscana: «Siamo qui per dare il nostro contributo, come i volontari toscani ci aiutarono nel 1994»

TOSCANA «Dopo 29 anni dall’alluvione che devastò il nostro territorio, siamo partiti per dare il nostro contributo e per restituire il grandissimo servizio che le Misericordie toscane effettuarono nei giorni più difficili per Alba, Langhe e Roero»: lo dice Bruno Rustichelli, presidente della Misericordia Santa Chiara di Alba, l’associazione di Protezione civile attiva anche nelle maxi emergenze, come per l’alluvione in Toscana che, nei giorni scorsi, ha colpito diverse aree della regione, con danni ingenti e vittime.
Con un’allerta meteo ancora in corso, nella giornata di ieri (lunedì 6 novembre), un gruppo di volontari albesi ha raggiunto la zona di Campi Bisenzio, che fa parte della Città metropolitana di Firenze e che è stata letteralmente sommersa dall’acqua e dal fango. «Siamo attivi con il nostro modulo Hcp, il sistema di pompaggio pensato per le emergenze idrogeologiche, che consente pompare e trasportare altrove enormi quantità di acqua», spiega Rustichelli. Si parla di una capacità di pompaggio di un milione di litri l’ora, trasportabili fino a un chilometro di distanza dall’intervento. Il sistema è in dotazione al Sistema nazionale di Protezione civile, di cui le Misericordie sono il braccio operativo. Aggiunge Rustichelli: «Abbiamo completato, in collaborazione con il Dipartimento di Protezione civile, la formazione necessaria per utilizzare questo sistema». La Misericordia albese lo aveva già utilizzato durante la recente alluvione in Emilia Romagna. Conclude Rustichelli: «A Campi Bisenzio è presente una grande mobilitazione, con colonne mobili da diverse regioni e migliaia di volontari spontanei arrivati per dare un mano».

Francesca Pinaffo
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