Cari lettori, Gazzetta è nata per informarvi ed è sostenuta solo dalla vostra libera scelta

Cari lettori, Gazzetta è nata per informarvi ed è sostenuta solo dalla vostra libera scelta

Cari lettori, siamo entrati nel 142° anno di pubblicazioni per Gazzetta d’Alba. Una testata tra le più longeve in Italia, che assieme alle altre testate diocesane di Piemonte e Valle d’Aosta, ha raccontato per un secolo e mezzo il territorio. Chiunque voglia capire e approfondire storia, cultura e avvenimenti della nostra regione, e nello specifico di Langhe e Roero, non può prescindere da Gazzetta d’Alba, come dagli altri settimanali diocesani.

C’è una grande differenza tra il foglietto in bianco e nero di poche pagine degli inizi rispetto all’attuale edizione, con 64 pagine in media, tutta a colori e le corrispondenze che coprono tutti i paesi, in un bacino di utenza di circa centomila persone, gravitante tra Alba e Bra, Carmagnola e Asti, e superando gli stretti confini albesi. La dimensione glocal è la novità più appariscente, nel senso che le tecnologie, oltre a permettere di confezionare un’edizione cartacea di qualità, rendono possibile l’apertura di un territorio su una vetrina internazionale grazie a Internet.

Così, Alba e il suo territorio sono leggibili non solo dagli abitanti residenti, ma da chiunque, da ogni parte del mondo, voglia informarsi sui principali eventi, sulle iniziative culturali, le attività imprenditoriali ed economiche, le bellezze artistiche e paesaggistiche di un territorio diventato nel frattempo patrimonio Unesco. Lo sviluppo, accanto all’edizione cartacea, della copia digitale di Gazzetta (leggibile in tempo reale ovunque nel mondo) e del sito Internet aggiornato quotidianamente sono il segno di un’evoluzione inarrestabile dell’informazione che esige sforzi enormi anche dal punto di vista economico, ma che dà grandi soddisfazioni: ne parliamo a pagina 10, qui segnaliamo solo il vedersi citati tra i primi 50 brand di informazione digitale in Italia dalla rivista specializzata Prima comunicazione. Se le tecnologie e il modo di fare comunicazione cambiano, non cambia però lo spirito che ha sempre animato Gazzetta d’Alba, soprattutto da quando nel 1913, don Giacomo Alberione l’acquistò, fondando attorno al settimanale un gruppo editoriale dedito all’apostolato della comunicazione.

Il fondatore della Famiglia paolina ripeteva che occorre parlare non di religione ma di tutto cristianamente, elevando così la dottrina sociale della Chiesa e il Vangelo a criteri di servizio nei confronti della comunità civile anche nel-
l’informazione. L’evolversi delle tecnologie e del contesto nel Paese stanno mettendo a dura prova la tenuta dell’informazione. Da una parte c’è la pressione del digitale e dei social non professionali che annacquano l’informazione e la rendono una nuova Babele, dall’altra ci sono le pressioni politiche e di grandi gruppi economici e finanziari che preferirebbero un’informazione “pilotata” o “imbavagliata” sfregiando l’articolo 21 della Costituzione.

Non è facile navigare nel tempestoso mare dell’informazione, specie se si vuole mantenere la professionalità e la schiena dritta di fronte a qualsiasi “padrone di turno”. Cari lettori, fare informazione corretta, libera e professionale ha i suoi costi e per questo sta a voi tutelarla, perché ne va della vostra libertà di pensiero e della democrazia. In questi giorni circolano cifre sulle edicole: dal 2019 al 2023 ne sono state chiuse 2.667, in Piemonte ne sono morte 245 e ne rimangono solo 933. Una notizia che non fa bene agli editori, ma neanche alla democrazia nel Paese. Ecco perché rinnoviamo l’appello ad abbonarvi a Gazzetta d’Alba: non perdete questo legame con la realtà del vostro territorio, questa possibilità di creare una comunità civile più giusta, solidale e che guarda al futuro con speranza. Buon anno 2024!

 il direttore

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