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La Morra: riapre il monastero di San Martino; a settembre apre il museo Ratti

La Morra: riapre il monastero di San Martino; a settembre apre il museo Ratti

LA MORRA Il Comune ha riaperto le porte del monastero di San Martino di Marcenasco, in frazione Annunziata. Nei giorni scorsi l’Amministrazione ha condiviso i progressi relativi alla riqualificazione della struttura, finanziati con il bando per la valorizzazione dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale Unesco, mentre la cantina Ratti ha presentato il tour virtuale del museo in allestimento, la cui apertura è prevista a settembre.

«L’operazione è un ottimo esempio di sinergia virtuosa che gli enti pubblici possono creare con partner privati sul territorio, imprese e fondazioni bancarie e con le altre istituzioni, dalla Regione fino all’Unione europea», ha spiegato la sindaca Marialuisa Ascheri.

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Marialuisa Ascheri

Ma l’iter di recupero del monastero, intrapreso cinque anni fa, è anche una storia di caparbietà, poiché non è cominciata subito con il piede giusto. «Ricordo che, all’inizio di questo percorso e dopo una precedente bocciatura della nostra candidatura al bando europeo, il presidente Cirio ci aveva spronati a riprovarci, affermando che, se fossimo stati capaci, ce l’avremmo fatta. Con orgoglio, non solo mio personale, ma di tutti quelli che hanno partecipato a questa impresa, oggi posso dire che siamo stati capaci», ha aggiunto la sindaca.

Il progetto è riuscito ad attrarre importanti risorse. «Il finanziamento dell’opera conta su circa un milione e mezzo di fondi europei, oltre trecentomila euro del Comune, 187.500 della cantina Ratti e circa 150mila dalla fondazione Crc», ha proseguito Ascheri.

«Il recupero del monastero è uno dei tasselli importanti del nuovo volto di La Morra, che si aggiunge al rifacimento di piazza Castello e all’acquisto del Belvedere, il cui iter di valorizzazione e pianificazione è già iniziato», ha concluso la sindaca.

Alla presentazione sono intervenuti il presidente della fondazione Donare Giuliano Viglione, la presidente dell’associazione Paesaggi vitivinicoli dell’Unesco Giovanna Quaglia, il presidente della Provincia Luca Robaldo e quello della Regione Alberto Cirio.

È toccato all’architetto Luca Sensibile, progettista, ripercorrere la storia del complesso monastico lamorrese, insieme alla restauratrice Marie Hélène Cully e all’ingegner Massimo Reggio, progettista strutturale.

Infine, Vincenzo Lombardo, docente all’Università di Torino e curatore del nuovo museo Ratti, e Pietro Ratti, titolare dell’omonima cantina, hanno presentato lo spazio espositivo, che avrà al centro il dialogo tra la figura di Renato Ratti e il territorio vitivinicolo.

Matteo Grasso

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