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Corruzione in Liguria, nell’inchiesta ci sono anche i rifiuti partiti dal Cuneese

Nel 2020 le esportazioni della Granda sfiorano quota 7,9 miliardi ma sono calate del 6,9%

GENOVA C’è anche un’altra inchiesta che vede coinvolto Aldo Spinelli, ma in veste di rappresentante legale della Spinelli Srl.

L’imprenditore, dalla settimana scorsa ai domiciliari nell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto anche il presidente della Regione Liguria, è coinvolto in una indagine per traffico di rifiuti speciali da un’azienda del cuneese verso la Turchia.

Per domani è l’udienza preliminare: il giudice ne ha disposto la traduzione ma Spinelli rinuncerà. L’inchiesta, coordinata dai sostituti della Dda genovese Federico Manotti e Andrea Ranalli, riguarda un traffico di rifiuti speciali non pericolosi dalla provincia di Cuneo fino al porto di Genova da dove avrebbero dovuto raggiungere la Turchia. Sarebbero state trecentocinquanta tonnellate mosse in container in sedici viaggi.

Gli investigatori avevano scoperto che dai moduli di accompagnamento le sostanze trasportate risultavano essere ritagli di materia plastica, più semplici da gestire e smaltire ma, soprattutto, meno cari da trattare. Dietro il traffico, secondo la Procura, ci sarebbero quattro società e otto persone. Tra le società coinvolte la Spinelli srl, che con i sedici trasferimenti di container fino allo scalo genovese avrebbe violato le prescrizione in materia di trasporto di rifiuti. Le accuse, a vario titolo, sono di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica in atto pubblico con l’aggravante ambientale, trasporto di rifiuti in violazione di prescrizioni e due illeciti amministrativi. I fatti risalgono al gennaio 2020.

Ansa

 

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