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Ecco come Dio può agire nella nostra vita quotidiana

Ecco come Dio può agire nella nostra vita quotidiana
La Pentecoste, in un particolare da una miniatura del Beato Angelico (1395 circa-1455), Firenze Biblioteca Mediceo-Laurenziana. È l’evento che segna la nascita della Chiesa, descritto da san Luca negli Atti degli apostoli.

PENSIERO PER DOMENICA – PENTECOSTE – 19 MAGGIO

Tra le letture bibliche di Pentecoste, la più nota è il brano degli Atti (2,1-11). Lo Spirito santo non ha reso gli apostoli capaci di parlare più lingue, tant’è che Pietro, a Roma utilizzerà Marco come interprete! Il miracolo è stato che persone con lingue e culture diverse comprendessero il loro messaggio. Lo Spirito non fa diventare poliglotta chi parla, ma apre il cuore di chi ascolta. Aiuta a capire non solo la lingua, ma il messaggio. Oggi, per esempio, i leader russi e ucraini, israeliani e palestinesi capiscono le parole in inglese di Gutierrez o di papa Francesco, ma non per questo ne accolgono il messaggio di pace. Anche nelle nostre comunità, dopo 60 anni di liturgia in Italiano facciamo ancora fatica a far entrare il Vangelo nella nostra vita. Il Vangelo di oggi ribadisce questo concetto, mentre Paolo ci suggerisce come lo Spirito agisce nella nostra vita.

Ecco come Dio può agire nella nostra vita quotidiana
La Pentecoste, in un particolare da una miniatura del Beato Angelico (1395 circa-1455), Firenze Biblioteca Mediceo-Laurenziana. È l’evento che segna la nascita della Chiesa, descritto da san Luca negli Atti degli apostoli.

Lo Spirito ci aiuta a capire la Parola. Lo ha anticipato Gesù, in una delle promesse dello Spirito (Gv 16,12-15), in cui spiega come lo Spirito agirà nella nostra vita: «Prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Non basta la Parola: senza lo Spirito non possiamo entrare nel mistero di Cristo. Anche oggi, lo Spirito sollecita e aiuta le comunità a leggere con verità la Bibbia. Lo Spirito però non asseconda la nostra pigrizia: per capire la Parola serve certo lo studio. Ma lo studio non basta a far sì che la Parola tocchi i cuori e cambi la vita. Questo è opera dello Spirito.

Lo Spirito è principio di vita nuova. Lo ricorda san Paolo ai Galati (5,16-25), chiudendo la lettera in cui ha ribadito con toni forti che la salvezza non è conquista umana, ma dono gratuito di Dio. Nel finale della lettera, scende nel concreto e, come facevano i filosofi greci, descrive prima com’è la vita di chi rifiuta lo Spirito (14 vizi che rovinano la vita), poi l’esistenza gioiosa di chi si lascia plasmare dallo Spirito: una vita piena di «amore, gioia, pace, pazienza, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dono di sé».

ANNO DELLA PREGHIERA – 16. Lo Spirito ci aiuta a pregare con la Parola. La promessa di Gesù secondo cui «prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà» ci dà un’indicazione per la preghiera, dove è importante l’ascolto. Il vertice è mettersi davanti a una pagina biblica e, dopo aver chiarito, con l’aiuto dell’esegesi cosa “voleva dire” il Signore, bisogna fermarsi in silenzio e chiedersi: “Cosa vuole dirmi o dirci” il Signore? Solo con l’aiuto dello Spirito riusciamo a calare la Parola nella vita e nei problemi di ogni giorno. Qualche volta occorre l’aiuto dello Spirito anche per reggere il peso di quella Parola, che ci appare impegnativa o impossibile da vivere.

 Lidia e Battista Galvagno

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