ALBA La Giornata mondiale delle comunicazioni sociali nell’edizione numero 58 cadrà domenica 12 maggio. Papa Francesco ha scelto il tema “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”. La frase del Pontefice è il punto di partenza per la Società San Paolo e le Paoline per l’organizzazione del Festival della comunicazione nella diocesi di Pinerolo dal 10 al 19 maggio (per il programma completo vedi settimanadellacomunicazione.it).
Il vescovo Derio Olivero ha consentito al centro culturale San Paolo, diretto da don Giuliano Censi, con il quale ha una collaborazione di lunga data, di proporre alcuni appuntamenti ad Alba.
Il primo sarà giovedì 9 maggio. Alle 18, in sala Alberione, Ivan Montis, segretario generale di Web3 alliance, esperto di media e innovazione tecnologica e già collaboratore nel settore digitale di Famiglia cristiana, condurrà l’incontro “Una rivoluzione trasversale in ogni campo. Ma cos’è l’intelligenza artificiale?”. Secondo Montis, «l’obiettivo sarà spiegare come siamo arrivati al punto di oggi, l’importanza e il significato dell’intelligenza artificiale. È un concetto di cui si parla dagli anni Cinquanta. Ci sono stati diversi tentativi infruttuosi, grandi entusiasmi e aspettative disattese. Ora siamo in un momento in cui i fattori tecnologici stanno cambiando e dovremo capire come si svilupperà in futuro. Se fino a qualche anno fa l’intelligenza artificiale si applicava principalmente alle immagini, oggi presenta degli interessanti risvolti linguistici. Basti pensare a quanto è migliorato il traduttore di Google nell’ultimo lustro». L’innovazione «fa paura da sempre, probabilmente il primo uomo che accese il fuoco fu cacciato dalla tribù. Con l’intelligenza artificiale, poi, c’è il problema di un immaginario collettivo che non vede di buon occhio le macchine. Si è sviluppato, credo, da Terminator in poi. Tanta paura, però, in fin dei conti non c’è, considerando che, in pochi mesi, milioni di persone hanno iniziato a usare ChatGpt. La tecnologia si evolve così rapidamente che persino le menti più brillanti faticano a stare dietro agli aggiornamenti».
È in atto pure un dibattito su intelligenza artificiale e giornalismo: «Il mestiere muta annoverando la possibilità di usare nuovi supporti anche nella ricerca delle fonti e nell’acquisizione di contenuti. Bisognerà capire quale giornalismo si vorrà per il futuro, se basterà la mera acquisizione di notizie o se ci sarà ancora spazio per l’approfondimento».
La Settimana della comunicazione proseguirà con la Messa, celebrata dal vescovo Marco domenica 12 alle 10 nel tempio di San Paolo, e si concluderà lunedì 13 alle 20.45 in sala Alberione con “Lo spazio della tecnologia. Il desiderio umano dall’Intelligenza artificiale al cielo”. A parlare sarà il teologo Luca Peyron. Nel 2019, il sacerdote ha fondato il Servizio per l’apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino: si tratta di uno dei primi tentativi al mondo di occuparsi dell’interazione tra digitale e fede. Peyron è stato tra i promotori di Ai4industry, il centro nazionale per l’intelligenza artificiale con sede a Torino, inaugurato il 3 maggio. Spiega: «Il dibattito sull’intelligenza artificiale deve andare oltre contrapposizioni idiote. C’è chi dice che ci porterà alla morte, saremo sterminati e nessuno avrà più un lavoro. Per altri, al contrario, ci renderà tutti belli, forti e ci permetterà di non lavorare più. Credo si debba usufruire di quanto positivo offre la tecnologia, mantenendo sempre uno sguardo che valorizzi l’uomo. Lo si può fare usando due condizioni dell’essere umano, la meraviglia e la bellezza. E osservare il cielo ci restituisce queste sensazioni».
d.ba.
