
ALBA La storia del teleriscaldamento è lunga, contorta e dibattuta e passa attraverso convenzioni, accordi e raccolte firme. I protagonisti sono pochi e quasi sempre gli stessi: Comune, Egea e Ferrero. Senza dimenticare gli utenti, il servizio ad Alba interessa oltre 625 condomini a fronte di circa 11mila forniture di gas.
I primi allacciamenti nel 1986
Che il teleriscaldamento avviato ad Alba nel 1986, non fosse vantaggioso era chiaro già nel 2013, anno in cui risale la prima raccolta firme indetta dal comitato spontaneo, promotore della petizione per la revisione e la trasparenza della tariffa. «Abbiamo depositato in Comune le 1.500 firme, ma non sono servite a niente», commentano dal comitato. «Non ci hanno dato ascolto e nessuno ha mai risposto alle nostre domande. Appoggiandoci a consulenti per le questioni più tecniche abbiamo continuato a informarci e a raccogliere le lamentele degli albesi».
Secondo la convenzione stipulata nel 1997 tra il Comune di Alba e la società Egea il prezzo del teleriscaldamento è determinato da una complessa formula. «L’importo che un utente si trova a pagare è pari al valore del gas moltiplicato per 1,6. Se il prezzo del primo sale è ovvio che le bollette vanno alle stelle», spiegano.
A entrare da protagonista nei giochi cittadini è stata poi la Ferrero, titolare della centrale Alba power realizzata insieme a Egea e oggi totalmente di proprietà dell’industria dolciaria. «L’acqua calda della Ferrero viene immessa nella rete del teleriscaldamento, diversamente per essere gestita dovrebbe essere raffreddata e avrebbe dunque dei costi», spiegano dal comitato. «Ma il vero problema è che nessuno ha mai vigilato sulle tariffe che Egea imponeva agli utenti. Il Comune avrebbe dovuto sentire le contestazioni, far incontrare le parti e poi fare verifiche su ciò che stava accadendo a difesa dei consumatori». I dubbi sono sorti soprattutto in relazione al confronto con i valori riportati in altre città. «Ad Alba i costi sono più alti di Torino, nell’agosto del 2023 si registrava un aumento di oltre il 46 per cento, lo stesso è visibile nel confronto con Mondovì o Cuneo. Ad aprile 2022 agli albesi Egea chiedeva 0,221 euro al chilowattora, il 70 per cento in più della Wedge power di Cuneo», specificano. Una disparità confermata esaminando altre bollette dello stesso periodo. A dicembre 2022 ad Alba Egea proponeva una tariffa pari a 0,164 euro al chilowattora e Cuneo 0,0930. Idem ad aprile 2023, ad Alba sulle bollette si leggeva 0,300 e a Cuneo 0,1567.
CONFRONTO TRA LE TARIFFE IREN (TORINO) ED EGEA (ALBA) IN EURO/KWH
PERIODO | IREN (EURO/KWH) | EGEA (EURO/KWH) | DIFFERENZA % |
---|---|---|---|
GENNAIO 2023 | 0,148 | 0,213 | +44 |
FEBBRAIO 2023 | 0,132 | 0,192 | +45,4 |
MARZO 2023 | 0,118 | 0,192 | +45,7 |
APRILE 2023 | 0,115 | 0,165 | +43,4 |
MAGGIO 2023 | 0,100 | 0,145 | +45 |
GIUGNO 2023 | 0,098 | 0,143 | +45,9 |
LUGLIO 2023 | 0,096 | 0,141 | +46,8 |
AGOSTO 2023 | 0,098 | 0,144 | +46,9 |
L’intervento di Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente
Qualcosa ora si sta finalmente muovendo grazie all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) che ha deciso di intervenire per regolamentare il settore. «Dal primo gennaio è stato attivato un nuovo tariffario già orientato al futuro, cioè basato sui costi reali di produzione, ma non è ancora il meccanismo definitivo. Il passaggio dal sistema precedente al nuovo deve avvenire per gradi», spiega il presidente di Comuneroero Cesare Cuniberto, che negli anni si è interessato anche di energia. «In origine per assicurarsi utenti il teleriscaldamento, che usufruisce di acqua calda che diversamente andrebbe persa, aveva promesso sconti importanti rispetto al valore del gas. Nel tempo ci sono state tante speculazioni e le società hanno iniziato a guadagnare ampiamente, fino a quando è intervenuta l’Autorità per regolamentare il mercato e nel 2023, in seguito al censimento effettuato e alle denunce ricevute, ha realizzato un nuovo tariffario».
Il processo non è però semplice, si tratta di una materia variegata con operatori che agiscono con modalità anche molto diverse, per questo Arera ha proposto di avviare i lavori con un anno di transizione che porterà al nuovo tariffario solo dal 2025. Dopo pochi mesi i cambiamenti sono già visibili. Ad aprile 2024 i prezzi di Alba (0,083920 euro al kwh) sono addirittura inferiori rispetto a Cuneo (0,1014 euro al kwh).
In città poi la questione è più ampia, nel 2027 scadrà anche la convenzione stipulata tra Comune e la multiutility Egea per la gestione della rete. Infine, Cuniberto sottolinea: «Non dimentichiamo anche la valenza ecologica del sistema».
Elisa Rossanino
Il Comune dovrà valutare con Iren e Ferrero un nuovo patto vantaggioso per gli utenti+
ENERGIA Sono molti i fattori da considerare. Allo scadere della convenzione il Comune potrebbe gestire il servizio, ma dovrebbe avere una struttura apposita, spiega Cesare Cuniberto: «Un’opzione difficile. Per ciò credo che si aprirà una nuova gara per la gestione». Visto che la normativa lo permette si potrebbe negoziare con Iren un nuovo accordo già prima del 2027. «Una possibilità verosimile visti i tanti cambiamenti: la nuova tariffa Arera, la convenzione in scadenza, le elezioni e l’avvento di Iren. Tutti hanno interesse a rimanere coinvolti nella gestione del teleriscaldamento, quindi, potremmo ipotizzare che le parti si metteranno d’accordo per una nuova convenzione». Iren e Comune dovranno fare un accordo anche con il fornitore della materia prima (acqua calda), cioè Ferrero. «Il valore terrà pure conto della gestione e della rete che potrebbe essere riscattata dal Comune e data in gestione a Iren. A questo punto sarà centrale l’accordo con Alba power, visto che i prezzi faranno riferimento ai costi di produzione». La somma di tutti questi elementi potrebbe generare dei vantaggi significativi agli utenti.
e.r.
