
LA RICERCA La pausa pranzo contribuisce alla produttività di ogni lavoratore e al suo benessere generale. Permette di ricaricare le proprie energie, oltre ad essere un’occasione preziosa per il riposo mentale: lontano dalle responsabilità lavorative, ci si può infatti rilassare, ridurre lo stress e prevenire il burn out.
Ed è proprio il lunch break a essere il protagonista della ricerca condotta da American Pistachio Growers – associazione no profit che unisce i coltivatori di pistacchi americani – in collaborazione con mUp Research, al fine di indagare le abitudini alimentari i piemontesi nel corso della loro normale giornata lavorativa e scoprire quali siano i fattori che influenzano i comportamenti alimentari sul luogo di lavoro.
Secondo i risultati, per i piemontesi la pausa pranzo è sacra: se la concedono regolarmente il 90% degli intervistati. Tuttavia, la mancanza di tempo (lo dicono 3 individui su 5 fra coloro che a volte si trovano costretti a saltare la pausa pranzo) è l’ostacolo principale alla regolarità nello svolgimento della pausa pranzo, ma anche l’assenza di spazi adeguati dove consumare il proprio pasto (2 su 5) costituisce un impedimento.
PAUSA PRANZO E SCRIVANIA
Se si chiama “pausa” è perché dovrebbe essere una vero stop che offre vantaggi sia in termini nutrizionali che psicologici. Per quanto sia noto che non bisognerebbe mai farla alla scrivania (soprattutto mai mangiare e lavorare insieme), purtroppo più di 1 piemontese su 4 lo fa nel tentativo di portarsi avanti con il lavoro; così facendo, però, non si fa altro che aumentare lo stress ed esaurire le riserve fisiche e mentali, facendoci sentire ancora più stanchi e meno produttivi nel pomeriggio.
Il fenomeno è spesso legato al caro-vita: i piemontesi, infatti, combattono l’aumento del costo della vita adottando alcune contromisure. Il 45% degli intervistati dichiara di portarsi il pranzo da casa per poterlo consumare sul luogo di lavoro – spesso consumato proprio davanti al computer – con alimenti più sani di quelli che potrebbero trovare nei ristorantini vicini all’ufficio.
Al secondo gradino del podio, ci sono coloro che prediligono la mensa del proprio posto di lavoro (14%) e, solo il 5% dei rispondenti, afferma di consumare la propria pausa pranzo al ristorante.
ALIMENTAZIONE CORRETTA SUL POSTO DI LAVORO
Ormai è risaputo che una corretta alimentazione incide fortemente sul rendimento lavorativo e che ha un ruolo significativo per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro; infatti la maggior parte degli infortuni sul luogo di lavoro avviene nelle ore successive al consumo del pranzo.
Ma quanto è seguita una sana dieta in ufficio? Dall’indagine condotta da mUp Research per American Pistachio Growers, emerge che meno di 1 piemontese su 3 giudica “corretta” la propria alimentazione quotidiana sul luogo di lavoro: secondo coloro che non ritengono di alimentarsi correttamente, il problema più importante è rappresentato proprio (e ancora una volta!) dalla mancanza di tempo. Lo sostengono infatti 7 individui su 10 fra coloro che ritengono di non alimentarsi correttamente sul luogo di lavoro.
LE PAUSE SNACK
Quando ci si sente stressati e sopraffatti, prendersi 5 minuti per sé stessi – si sa – è la soluzione ideale! Ogni tanto infatti una pausa è molto utile, un sano momento per fermarsi e dire: “ok, è ora di sgomberare la mente“. A questo proposito, oltre 6 piemontesi su 10 fanno almeno una pausa snack ogni giorno e 1 su 4 ne fa almeno 2.
Dato che il tempo a disposizione è sempre poco, quasi 1 piemontese su 2 fa la propria pausa snack alla scrivania. Il 5% dichiara di non fare mai pause snack e fra coloro che non le fanno mai o quasi mai, le poche volte che hanno luogo… vengono fatte addirittura in piedi! (18%).
La frutta secca è al primo posto nei consumi di snack con il 46% ed è infatti un’opzione salutare e conveniente per uno spuntino al lavoro. Al secondo posto, la popolarissima barretta di cioccolato scelta dal 34% degli intervistati e al terzo gradino del podio la frutta fresca con il 30% delle preferenze.
Molti nutrizionisti suggeriscono, infatti, la frutta secca come alimento migliore durante una pausa: veloce, nutriente e a portata di mano, aiuta a sentirsi sazi più a lungo.
SEDENTARIETÀ E LAVORO D’UFFICIO
La maggior parte degli adulti passa metà del proprio tempo sul luogo di lavoro e per questo motivo sarebbe importante aumentare l’attività fisica quotidiana trovando il modo di praticarla durante l’orario lavorativo. Purtroppo, però, oltre metà dei piemontesi dichiara di non farla mai o quasi mai durante la giornata di lavoro e solo il 12% la pratica con regolarità.
Passare troppo tempo immobili alla scrivania, infatti, non è salutare: ma per “disinnescare” 30 minuti di seduta alla scrivania bastano solo 5 minuti di camminata leggera, insomma, una passeggiata per sgranchirsi le gambe.
Fra coloro che effettuano attività fisica durante la giornata lavorativa, oltre 6 piemontesi su 10 dichiarano effettivamente di fare almeno una passeggiata, mentre il 19% afferma di fare della ginnastica per rilassare il collo e solo l’8% dice di trovare il tempo di andare in palestra in pausa pranzo.
Secondo l’Oms, stare seduti a lungo fa aumentare il rischio di malattie croniche che possono causare problemi cardiovascolari, diabete e obesità. Purtroppo, oltre la metà dei piemontesi che non fanno alcun tipo di esercizio fisico durante l’orario lavorativo, trova innumerevoli motivi di scusa per evitare di fare attività fisica (scarsità di tempo 58%, mancanza di spazi adeguati 30%, scomodità 21%).
Infine, l’ambiente di lavoro può influenzare negativamente il sistema neuroendocrino: le tensioni accumulate sul lavoro possono causare un progressivo cambio di alimentazione, causando disturbi nutrizionali e dall’indagine emerge che più di 1 piemontese su 2 crede di soffrire di questa patologia. Pertanto, se stressati, spinti da un meccanismo di ricompensa, sono portati a preferire alimenti gustosi, ricchi di zuccheri e grassi, incuranti delle calorie in eccesso. Dolci e prodotti salati come salatini e crackers.
