
ELEZIONI 2024 Urne aperte, con oltre 51 milioni di italiani al voto per il rinnovo del Parlamento Europeo. L’election day, che riguarda anche 17 milioni di elettori per le amministrative – con 3.698 Comuni che rinnovano sindaco e giunta – e 3,6 per le regionali in Piemonte, si è aperto alle 15 di sabato ma è stata una corsa contro il tempo per risolvere alcune criticità, già emerse nei giorni scorsi e legate alla rinuncia di componenti di seggi, che in alcune città ha fatto registrare cifre record.
Le operazioni di voto, su cui incombe l’incognita astensionismo, riprenderanno domani, domenica 9 giugno dalle 7 alle 23.
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A Roma l’apertura dei seggi è stata preceduta da polemiche sulla sostituzione di presidenti, su presunti problemi del sistema informatico comunale per l’inserimento dei dati e sul mancato invio, denunciato da alcuni esponenti politici, delle tessere elettorali ai neomaggiorenni. Gli uffici dell’anagrafe sono stati presi d’assalto da chi ha smarrito la tessera elettorale o ne chiedeva l’aggiornamento.
A Napoli sono stati sostituiti complessivamente 236 presidenti su 885 sezioni, oltre il 26%. Nelle scorse consultazioni elettorali referendarie le surroghe erano state 170.
Situazione complicata anche a Firenze dove sono state circa 900 le rinunce sul totale di 1.470 scrutatori.
A Cagliari si è registrato un vero e proprio boom sia tra presidenti che scrutatori: un aumento di rifiuti che ha superato anche quelli registrati per le regionali di fine febbraio. Il 5 giugno era stato lanciato un appello e l’amministrazione comunale è riuscita a garantire il corretto inizio delle operazioni con chiamate last minute.
Criticità anche a Bari dove circa 200 presidenti su 346 nominati dalla Corte di Appello ha rinunciato all’incarico.
A Torino invece le defezioni sono state ventisei.
La macchina elettorale è partita invece senza particolari intoppi a Milano, ma anche qui si è registrata qualche defezione tra i componenti delle commissioni. Tra le cause c’è anche la retribuzione, ritenuta bassa, che per i presidenti di seggio è di 246,50 euro mentre per segretari e scrutatori è di 188 euro.
Non sono poi mancati imprevisti e inconvenienti tecnici. Schede con alcuni difetti sono state segnalate in qualche seggio del centro città a Brescia: sarebbero state piegate prima che l’inchiostro fosse asciutto e questo ha creato simboli doppiati.
Nel biellese scambiate le schede tra Occhieppo Superiore e Inferiore
In un seggio nel Biellese, a Occhieppo Superiore, i cittadini si sono ritrovati tra le mani la scheda con i simboli e candidati di Occhieppo Inferiore, il Comune limitrofo, e anche qui l’intoppo è stato risolto con le schede di riserva.
Caos elettorale, invece, in un comune del Modenese, a San Prospero, dove, a seguito di alcune irregolarità nella presentazione delle liste elettorali e di una definitiva pronuncia del Consiglio di Stato, è saltata la tornata per le amministrative. Accertata l’assenza di liste, la prefettura ha nominato una commissaria che si insedierà il 10 giugno e che rimarrà in carica fino alla prossima finestra elettorale nella primavera del 2025.
Da registrare anche alcuni colpi d’arma da fuoco sparati a Casal di Principe in aria e verso il portone dei figli di Francesco Schiavone, il pentito dei Casalesi: è stata rafforzata la vigilanza ai seggi anche se le prime ipotesi investigative ritengono si tratti di un messaggiò per il boss Sandokan.
A Modena è stata denunciata una donna di 62 anni che ha fatto delle scritte no vax su una delle facciate di una scuola sede di seggio mentre a Crotone i lavoratori dell’azienda Abramo customer care hanno inviato circa 200 tessere elettorali al prefetto per protesta contro il silenzio sulla loro azienda, con mille posti di lavoro a rischio.
Ha votato anche il 106enne Sebastiano Maccioni di Nuoro
Un piccolo primato si registra invece in Puglia: i presidenti e i segretari dei sei seggi allestiti a San Michele Salentino, comune della provincia di Brindisi di 6.200 abitanti, sono tutte donne. C’è poi la sezione numero due completamente rosa: perché oltre a presidente e segretaria, anche gli scrutatori sono donne. E chissà se erano donne anche le scrutatrici che hanno accolto in una scuola a Nuoro l’ingegner Sebastiano Maccioni di anni 106. L’uomo è arrivato al seggio sicuro e concentrato per esercitare il suo diritto di voto: «ho votato anche per la Costituente», ha commentato serafico.
Ansa
