
SALERNO Al Giffoni film festival, da venerdì 19 a domenica 28 luglio, è in gara Al termine della notte, diretto e montato da Stefano Moscone, regista di Serralunga. Scritto da Daniel Coffaro e prodotto da Davide Mogna per NewGen entertainment, il cortometraggio è in gara nella categoria “Parental experience”, riservata alle pellicole pensate per i genitori. L’ambientazione è in una Terra alle prese con un’interminabile e imprevista eclissi.

stefano moscone
Le sorti del pianeta, per la piccola protagonista, Luna, sono una preoccupazione minore rispetto al desiderio di far tornare inStefanosieme i genitori separati. L’occasione per superare la notte sarà data dall’incontro fortuito con una donna misteriosa.
Moscone, classe 1995, dopo gli studi all’Accademia Albertina di Torino e alla Met film school di Londra si è trasferito nella capitale britannica, dove vive dal 2019. Lavora principalmente per la pubblicità e ha firmato la regia di campagne di marchi come Barbour, Beretta e Cirque du soleil. Tra i suoi lavori precedenti figurano Satyricon. Un’Odissea contemporanea, Non esattamente Ken Loach, The Oracle e Il capolavoro.
Il regista spiega: «Al termine della notte dura 17 minuti; a Giffoni sarà proiettato il 27 luglio. Il vincitore sarà stabilito dalla giuria il giorno successivo. Sono molto contento del risultato, è la conferma che stiamo lavorando sulla strada giusta. Abbiamo girato a dicembre, la postproduzione è avvenuta da gennaio. Le riprese sono state fatte tra Torino e Caselle, ma l’ambientazione è generica e potrebbe trattarsi di qualsiasi città. Sono sempre stato affascinato da film di fantascienza con risvolti nei problemi dell’attualità. Nel film vorrei far capire come, pur nelle grandi disgrazie, occorra sempre ricordarsi di chi abbiamo accanto».

La pellicola «è stata finanziata dalla Torino film commission e la colonna sonora l’ha scritta Filippo Cosentino della Dragonfly di Alba. Il suono è elettronico, con l’uso del sintetizzatore sullo stile di molti lavori degli anni Ottanta. Grazie ai numerosi riverberi, abbiamo voluto dare l’impressione di un’atmosfera futuristica».
La protagonista è interpretata da Sofia Bendaoud: «È di Bologna e, pur avendo solo nove anni, sa recitare con l’esperienza di una quarantenne. Gli altri attori sono Viola Laviola, Alessandra Arcangeli e Cristiano Omedè, astigiano. Io non appaio ma, in un cammeo, si sente la mia voce proveniente dalla radio».
Tra i grandi che ispirano Moscone ci sono «Fellini, un maestro del surreale, dal quale il mio inconscio pesca spesso e in maniera involontaria. Apprezzo molto il danese Nicolas Winding Refn, autore di film con particolare uso di luci e colori. Nella letteratura, Italo Calvino, con Le città invisibili, mi è stato molto d’aiuto nel pensare alla storia».
Al termine della notte «sarà probabilmente ancora proposto in alcuni festival. Mi piacerebbe organizzare qualche proiezione anche ad Alba. Per il futuro, ho intenzione di lavorare al mio primo lungometraggio. Abito a Londra perché qui incontro opportunità che in Italia avrei mai avuto. Purtroppo non c’è paragone, soprattutto per chi lavora con le arti ed è giovane».
Davide Barile
