
BRA Questa è la storia di un successo. Protagonista è un giovane braidese, figlio di immigrati dalla Sardegna, cresciuto (insieme ai suoi 5 fratelli) solamente dalla mamma, che ha saputo – lavorando duramente e senza mai concedersi troppe pause – creare un locale, il caffè Giolitti, che è stato e sarà ancora, un punto di riferimento per una clientela davvero numerosa e fedele.
Graziano Piras, questo il suo nome, oggi ha 52 anni e, dopo una gestione durata 20 anni, ha ceduto (a grande malincuore) la sua “creatura” ai fratelli Ilenia e Mattia Mazzei, che ne sono diventati i nuovi proprietari.

«Fin da giovane, non ho mai disdegnato il lavoro. Dopo il corso di formazione professionale, in ambito meccanico, frequentato ai salesiani di Bra – racconta Graziano – ho iniziato a lavorare in un’azienda del settore. Ma dopo le otto ore in fabbrica, andavo in pizzeria, nei pub, in un bar e anche in discoteca, per affinare le conoscenze di un mondo che mi affascinava: quello del barman. Ho lavorato davvero tante ore, spesso anche gratuitamente, con il solo obiettivo di imparare il mestiere. Intanto anche il lavoro diurno era cambiato: dalla ditta meccanica ai supermercati dalla città».
Arriva l’anno 2004 e l’allora giunta, guidata dal sindaco Franco Guida, emette un bando per affidare il vecchio peso pubblico cittadino, situato proprio in piazza Giolitti, in modo che venisse trasformato in un locale pubblico. Graziano non ci pensa su: concorre al bando e lo vince. Ma trasformare il vecchio peso in un bar, non era certo cosa semplice: grazie all’impresa edile dello zio e al suo lavoro, il miracolo si compie. In pochi mesi la struttura viene completamente rinnovata: il locale con il bancone, quello con i tavolini (poi allargato anche da una veranda), la cucina e i servizi.
«Da quando abbiamo aperto, fino all’anno famigerato del Covid, non abbiamo mai chiuso: dalle 7 alle 20, sempre operativi, 7 giorni su 7. Fatica, tanta. Soddisfazioni, altrettante. Ogni giorno i visi dei clienti erano sempre più famigliari: con loro, che oggi potrei dire di conoscere uno ad uno, si è instaurato un rapporto di fiducia e, in molti casi, di amicizia. Da subito abbiamo iniziato a servire anche i pranzi, con i commensali sempre numerosi».
Con lui, dietro il banco, Monica, sua compagna anche nella vita, insieme a Sara e alla storica cuoca Leda (poi sostituita da Loredana): un team davvero affiatato e professionale, che ha decretato il successo del Giolitti. Ma il tantissimo lavoro e un importante problema di salute lo hanno convinto a cedere.

«I fratelli Mazzei hanno preso in blocco anche tutto il personale, per continuare nella nostra scia, il lavoro che auguro loro ricco di soddisfazioni, come è stato per me». Una lacrima gli riga il viso, mentre scorre il film di questi 20 anni dietro il bancone.
Ma si riprende subito: «Al momento sono in trattativa per un altro locale, sempre in città, di dimensioni più piccole».
E conclude: «Un ringraziamento a Mariarosa e a tutti i collaboratori che hanno lavorano con me in questi 20 anni, in particolare Monica, Rebecca e Simone che mi hanno sostenuto nei momenti più difficili, soprattutto durante e dopo il complicato intervento al cuore».
Valter Manzone
